Il cartello esposto in un bar di piazza Tuscolo recita: “Entrare dall’uscita”. Sembra uno scherzo, invece l’invito è serio: la porta è una sola, impossibile rispettare la normativa anti-assembramenti. Ma nessuno si sorprende in una città come Roma, abituata da sempre a far coincidere gli opposti. Qui chi incontra un amico caro dopo tanto tempo lo saluta con l’augurio “te piasse un colpo!”, mentre chi si rivolge a un cameriere, a un lavavetri, a un inserviente lo chiama “capo”. Uno degli incroci più grandi e trafficati della città si chiama piazzetta del Bel Respiro. A piazza dell’Alberone c’è un esile alberello, a piazza della Quercia c’è un leccio, e al Gianicolo c’è la famosa Quercia del Tasso.
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