Quelli che regalano fatica e sonno

di Maria Lombardi
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Giovedì 6 Febbraio 2014, 22:45 - Ultimo aggiornamento: 7 Febbraio, 07:14
Vigili del fuoco angeli

che operano in silenzio

con umanit e umilt.

Grazie per esserci




@dsimonaggio

Novanta ore nel fango, tre notti a respirare umido. Pause veloci, il tempo di asciugare la tuta e gli stivali, poi di nuovo via veloci perché la salvezza è questione di secondi. Marco e gli altri fanno questo, donano fatica e sonno per poco più di niente. La chiamata alle 3,30 di venerdì, c'è da correre alla Giustiniana sommersa. Pochi minuti e la squadra è pronta: cinque volontari dell'associazione nazionale vigili del fuoco in congedo, delegazione Urbe. Strade bloccate, il fuoristrada arriva solo alle 4,40 quando il fiume marrone si è già preso tutto. Un soccorso dietro l'altro, case allagate da liberare, mani che tremano nelle sue, «tranquilli», ripete Marco e lui non può esserlo mentre si immerge nel pantano. Alla 21,30 arriva l'altra squadra a dare il cambio. Poche ore di riposo e poi di nuovo lì, con gli stivali asciutti, finchè è buio. Alle nove di sera Marco e i suoi partono per Formello, c'è la frana, e a mezzanotte e mezza sono ad Ostia Antica. Il turno di sabato finisce domenica mattina alle 8,10, un giorno di 28 ore. La divisa sul termosifone, la sera di nuovo a sfidare i torrenti e un'altra notte che finisce in un'alba fredda. Tutto quello che si può e anche di più, ma non basta e non può bastare, c'è l'acqua da vincere ma anche i ritardi da recuperare e le valutazioni sbagliate da raddrizzare e il disordine degli ordini da organizzare. Tutto questo lavoro Marco l'ha pagato (480 euro di carburante per fuoristrada e idrovore) soldi suoi, li riavrà tra sei mesi insieme ai 10 euro di rimborso per i giorni di servizio. Almeno un grazie.



maria.lombardi@ilmessaggero.it