"Valige" o "Valigie"? La grammatica sul bus dell’Atac

di Pietro Piovani
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Mercoledì 3 Dicembre 2014, 23:36 - Ultimo aggiornamento: 4 Dicembre, 11:56
Solo sui bus #atac si possono portare le valige, sì le VALIGE LOL

@_Pimple_



Anche un cartello sull'autobus può innescare un dibattito linguistico. Succede che sui mezzi dell'Atac si trovino scritti i seguenti avvisi: “Massimo ingombro valige esenti da pagamento”; “Massimo ingombro valige ammesse”. E succede regolarmente che i passeggeri, o almeno quelli più istruiti, denuncino l'ignoranza dell'azienda di trasporto pubblico e di chi la gestisce: “Ahahahaha, sugli autobus di Roma Capitale hanno scritto valige senza la i”, sghignazzano i censori della grammatica italiana, sempre pronti (soprattutto sul web) ad agitare la matita rossa e blu. Ma come spesso accade in materia linguistica, anche su questa regola il confine tra giusto e sbagliato è meno netto di quanto si creda. La parola “valige” è ammessa dai vocabolari, anzi fino a qualche decennio fa l'alternativa “valigie” era considerata un errore. Come spiega l'italianista Luca Serianni, la norma secondo cui nei plurali delle parole in -cia e -gia si fa cadere la i grafica soltanto quando è preceduta da due consonanti (“province”) e mai quando la consonante è una sola (“valigie”, “ciliegie”) è stata introdotta nelle scuole italiane di recente e in modo artificiale, allo scopo di semplificare le regole di scrittura. Scrittori, come Busi, Vassalli, Fruttero e Lucentini hanno continuato a scrivere “valige” nei loro libri. Giorgio Manganelli, uno dei letterati più colti del secondo Novecento, in uno dei suoi corsivi pubblicati negli anni Ottanta sul Messaggero si lamentò perché in un precedente articolo la parola “provincie” gli era stata corretta dalla redazione del quotidiano (correzione peraltro più che giustificata, perché un giornale ha il dovere di mantenere una propria uniformità linguistica e neanche un grande scrittore può pretendere di imporre le sue personali regole grafiche). Insomma, con un innocente cartello sulla dimensione delle valig(i)e l'Atac ha messo il dito su una piaga aperta della grammatica italiana. Forse però, per evitare polemiche, sui nuovi autobus sarà meglio scrivere “bagagli”.



pietro.piovani@ilmessaggero.it