S. Giovanni, otto morti nello stesso letto
indaga la Regione

L'ospedale San Giovanni
di Chiara Acampora
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Sabato 7 Dicembre 2013, 09:08 - Ultimo aggiornamento: 8 Dicembre, 09:37
Ricostruire con esattezza cosa sia accaduto nel reparto di rianimazione e accertare se realmente otto pazienti siano deceduti a causa del batterio Clostridium Difficile. Per far luce sulla vicenda la Regione Lazio ha chiesto ieri una «relazione dettagliata» al direttore generale dell'ospedale San Giovanni Addolorata riguardo le presunte morti sospette su cui la Procura di Roma ha aperto un fascicolo. Al centro delle indagini ci sono otto decessi che si sono verificati da maggio a settembre scorso. Si tratterebbe di pazienti ricoverati nello stesso reparto. I carabinieri del Nas nei giorni scorsi hanno sequestrato le cartelle cliniche.



LE REAZIONI

La Regione, si apprende da ambienti interni, sta monitorando attentamente il fenomeno delle infezioni ospedaliere che negli ultimi mesi hanno interessato varie strutture della Capitale.





Ma tra i corridoi del San Giovanni c'è incredulità mista a un pizzico di rabbia. «Qui si salvano tante vite, ma nessuno ne parla mai», commenta amareggiato un infermiere della rianimazione. «Non ne so nulla di questa storia - aggiunge - anche se lavoro in questo reparto da anni». E l'infermiere non è l'unico a tagliare corto: «Cado dalle nuvole - dice un anestesista - sono all'oscuro di tutto».





Parenti e amici di alcuni pazienti dell'ospedale non nascondono un po' di preoccupazione. «Ogni giorno salta fuori qualche caso di malasanità - commenta Marisa, che ha la mamma ricoverata nella struttura - ormai siamo abituati e rassegnati. Certo, se fosse vero sarebbe grave». Più preoccupato Gianni, un pensionato, che è andato a trovare un amico. «Ormai si rischia di entrare in ospedale per una malattia e morire per un'altra cosa».





Per i sindacati questi episodi sono frutto dei tagli alla sanità. «Il blocco del turn over e la spending review peggiorano la situazione negli ospedali - sottolinea il segretario generale della Fp Cgil Centro Ovest Litoranea, Enrico Gregorini - la carenza di personale e la riduzione delle risorse hanno conseguenze anche sull'igiene e sulla pulizia dei reparti. Aspettiamo i risvolti dell'indagine della magistratura, ma se venisse confermata l'ipotesi del 'batterio killer' si tratterebbe di un nuovo caso di infezione all'ospedale San Giovanni - prosegue - basta pensare al recente episodio dei due pazienti operati agli occhi e alla morte del responsabile della sala settoria». Il sindacalista invita «la Regione a nominare al più presto un direttore generale che rilanci la struttura dal punto di vista organizzativo e gestionale».





OCULISTICA

Negli ultimi sei mesi i riflettori si sono già accesi sul San Giovanni per altri due episodi di presunte infezioni ospedaliere. A fine giugno fu disposto il blocco delle sedute operatorie di oculistica per alcuni giorni dopo il caso di due pazienti 61enni che hanno rischiato di perdere la vista a un occhio per una grave infezione contratta dopo un intervento. Ad agosto scorso il responsabile della sala settoria ha perso la vita presumibilmente per una epatite fulminante, alcuni giorni dopo l'esecuzione di un'autopsia, e per due componenti dell'équipe operatoria è stato necessario un breve ricovero.
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