Caccia a un furgone bianco, di quelli per le consegne. Gli investigatori della polizia locale sono certi di avere in mano ottimi elementi per riuscire a fermare il pirata della strada che ieri mattina poco dopo l’alba sulla Nomentana, all’altezza di via Val d’Ossola, ha investito un uomo mentre attraversava la strada sulle strisce pedonali con il cane al guinzaglio. La vittima è ricoverata in gravi condizioni al Policlinico Umberto I con lesioni multiple e una prognosi riservata. Per il suo animale, un cane di razza beagle, invece, finito sotto le ruote dal furgone, non c’è stato nulla da fare. Il 69enne romano, che abita a pochi metri dal luogo dell’incidente, era uscito di buon ora per fare quattro passi, accompagnato dal suo fedele amico al guinzaglio.
Investito con il cane sulle strisce, la dinamica
A quell’ora il traffico, soprattutto in quella zona della città, è già frenetico.
I VIDEO
Le prime testimonianze hanno raccontato di aver visto «quel furgone andarsene senza nemmeno rallentare». E i numeri di targa, non tutti, ma sicuramente importanti. Ci sono anche le immagini delle telecamere di zona che hanno ripreso il camioncino del fuggitivo. Il suo arresto sarebbe solo questione di ore.
Non mancano le polemiche sulla pericolosità di quel tratto di strada, su «quelle strisce pedonali sbiadite, che si vedono poco», dicono alcuni residenti e poi «le auto che corrono troppo». Ingredienti che hanno fatto guadagnare alla Nomentana, il soprannome di “strada maledetta”. A questo va aggiunto il folle comportamento di chi - nonostante le norme molto severe previste dal codice della strada - sceglie di fuggire, invece di fermarsi e prestare soccorso.
Nel 2020 a Roma era stata registrata una media di circa 15 incidenti al mese, più o meno gravi, con autisti che si erano dati alla fuga. Il picco l’anno precedente con 128 casi solo nei primi sei mesi, praticamente quasi uno al giorno. Tornando alle indagini, invece, gli agenti del gruppo Nomentano, hanno passato al setaccio tutte le telecamere, comprese quelle del raccordo, la via di fuga che avrebbe scelto l’autista del furgone che rischia di vedersi aumentata la pena per lesioni gravi non inferiore a 3 anni di carcere, salvo che non abbia precedenti simili, altrimenti il conto della giustizia sarà ancora più salato.