Centinaia le richieste di aiuto e di verifiche arrivate alle sale operative dei vigili del fuoco e protezione civile regionale. Numerose le squadre della Protezione civile di Montecompatri, Colonna, San Cesareo e Zagarolo, in collegamento con la sala operativa regionale, che hanno effettuato monitoraggi e controlli nei centri storici delle cittadine dei Castelli Romani che hanno subito ingenti danni.
A Montecompatri sono state evacuate e rese inagibili le abitazioni dei due sacerdoti accanto al duomo centrale, che resta invece aperto, per via di alcune cadute cornicioni e pericolose crepe all'interno. A Colonna la protezione civile e la polizia locale è al lavoro ininterrottamente da ieri sera, alcune case sono state evacuate in via della Libertà, per i danni del terremoto. Chiuso il duomo.
A Zagarolo durante la scossa era in corso una festa paesana, in pochi minuti, il centro storico si è svuotato in pochi minuti, presenti i volontari della protezione civile locale, che hanno dato ausilio alla folla. L'area dei Colli Albani in cui è stato registrato il terremoto è a pericolosità sismica medio-alta. "Famosa per i vulcani, questa zona ha una sua attività sismica frequente e storicamente non sono mai avvenuti terremoti con magnitudo elevatissime", ha detto ad una agenzia di stampa il sismologo Carlo Meletti, dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Rimangono attivati tutti i centri operativi comunali e intercomunali con la protezione civile e le forze dell'ordine in allerta H 24. In molti hanno preferito passare la notte in strada, in auto e in rifugi di fortuna, stamattina ci saranno altri sopralluoghi nei centri storici, alle chiese e agli edifici più vecchi.
Foto Luciano Sciurba
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