Roma, pasticcio tamponi: 4mila sms sbagliati. I medici Asl a caccia dei falsi negativi

Il panico dei cittadini che corrono a fare nuovi esami. Migliaia le mail di protesta

Roma, pasticcio tamponi: 4mila sms sbagliati. I medici Asl a caccia dei falsi negativi
di Francesco Pacifico e Chiara Rai
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Giovedì 6 Gennaio 2022, 00:09 - Ultimo aggiornamento: 7 Gennaio, 08:35

Sono almeno 4mila gli sms inviati negli ultimi cinque giorni dalla Asl Roma 6 con referti sbagliati dei tamponi Covid ad altrettanti residenti dei Castelli. Gente che attendeva da Capodanno di sapere se era positiva o meno. In queste ore la stessa azienda sanitaria locale vuole, deve capire quanti di quelli convinti di essere guariti (pur senza esserlo), saputa la notizia hanno abbandonato l’isolamento e sono andati in giro tranquillamente. Con il rischio di avere contagiato altre persone. Da ieri mattina una task force di 50 persone negli uffici dell’Asl ha iniziato a fare telefonate, chiamando tutti coloro che dal dicembre hanno eseguito il test. Ma ad aumentare i timori c’è anche il numero crescente dei contagiati in tutta l’area: 404 il 31 dicembre, 3.204 nelle ultime 24 ore.

Roma, caos tamponi. L’Asl sbaglia referti, sms inviati per errore: rischio positivi in circolazione

TIMORI E RABBIA
È caos nei comuni gestiti dalla Asl Roma 6.

Un’area molto ampia, con oltre 800mila assistiti, che da Ciampino passa per i Castelli (Albano Laziale, Ariccia, Marino o Velletri) e arriva fino al litorale romano di Anzio e Nettuno. Martedì sera l’azienda sanitaria con due post su Facebook, ha ammesso di aver inviato, per un problema informatico, referti di test molecolari effettuati nei giorni a ridosso di Capodanno con diagnosi sbagliate: chi veniva classificato positivo in realtà era negativo o viceversa. Scatenando il panico tra la popolazione. Se non bastasse ancora, il sistema ha anche mandato i risultati alle persone sbagliate, rendendo note informazioni sensibili: nomi, cognomi e stato di salute. Una circostanza sulla quale ha aperto un faro il Garante della privacy, che potrebbe comminare sanzioni molte elevate. Ventiquattr’ore dopo i fatti, cioè ieri, la stessa Asl ha assicurato di avere inviato finalmente gli esiti esatti. Ma la gente è corsa comunque a rifarsi il tampone: «Questa volta però - racconta Marco, ieri in fila davanti a una farmacia di Albano - abbiamo scelto i laboratori privati o le farmacie, perché nessuno si fida più delle strutture pubbliche». File lunghissime, ma non chilometriche come quelle che dal 29 dicembre al Primo gennaio c’erano davanti agli unici due drive in della Roma 6, a Genzano e ad Anzio. Invece ieri vuoti.

Per esempio a Nemi è stata presa d’assalto la clinica Villa delle Querce che effettua test rapidi. Qui, Francesca racconta il suo calvario: «Il 31 ho fatto il molecolare, mi sentivo bene, senza più alcun sintomo e dato che sapevo che il referto non sarebbe arrivato subito, ho fatto lo stesso giorno il tampone a casa ed ero negativa. Il 4 gennaio mattina, stanca di aspettare, ho deciso per un antigenico a Villa delle Querce: anche questo ero negativo. Lo stesso giorno, alle 18, 28 ricevo un sms dalla Asl e mi informa invece che ero ancora positiva. Dopo circa un’ora, ecco un altro sms di rettifica al precedente. Il tampone del 31 gennaio è negativo. Alle 21, 43 un altro messaggio: “A causa di un guasto sono stati inviati sms non attendibili, sarà nostra cura inviare a breve comunicazione ufficiale”. Adesso sono qui perché non ci capisco nulla».

Ma cosa è successo realmente? Perché sono stati inviati non solo risultati sbagliati, ma le stesse informazioni sono arrivate a persone che non avevano neppure fatto il test? Il direttore della Roma 6, Narciso Mostarda, ha aperto un’inchiesta interna. Ma stando a quanto trapela dagli uffici di Borgo Garibaldi, ad Albano, i primi problemi si scorgono già a fine dicembre. Tra il 29 e il 31 i due drive in della zona, quelli di Genzano e Anzio, sono presi d’assalto: almeno duemila persone al giorno, il doppio rispetto al solito. Il laboratorio di analisi del Sisp, Servizio Igiene e Sanità Pubblica, che sta a Genzano, fa gli straordinari per controllare tutti i molecolari. Ma i medici presto si accorgono che non riescono a caricare i referti sulla piattaforma regionale, alla quale i cittadini possono collegarsi per conoscere il risultato. C’è un problema con il sistema, forse dovuto al sovraccarico di informazioni. Alla Roma 6 decidono allora di inviare questi dati via sms, però la pezza è peggio del buco: non si sa perché - forse un errore umano - il file dei positivi s’incrocia con quello dei negativi e i messaggi partono con informazioni e con destinatari sbagliati. È il caos: martedì sera 4 gennaio, verso le 20 la Asl avverte via social del disguido e inoltra un altro sms per comunicare gli interessati che gli esiti inviati in precedenza sono errati. Seguiranno altri due sms, con l’ultimo - tra la mezzanotte - finalmente con le diagnosi esatte, poi rimandate anche via mail. Sempre ieri che il dottor Mostarda, oltre a quella per il tracciamento, ha anche creato una squadra per rispondere ai cittadini che chiedono via mail l’esito del loro tampone (hanno già scritto in 1.400 persone). Poi in serata la notizia che i cittadini possono tornare a collegarsi con il portale regionale per leggere i referti. 
 

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