Metro di Roma, l'incidente sulle scale mobili: il funzionario onesto rimosso perché aveva chiuso Spagna

Metro di Roma, l'incidente sulle scale mobili: il funzionario onesto rimosso perché aveva chiuso Spagna
di Alessia Marani
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Venerdì 13 Settembre 2019, 08:45

Il modus operandi di D'Amico & Co. viene perfettamente alla luce nella gestione del caso Spagna. Dopo il sequestro a Barberini, il Responsabile di Esercizio Luigi Il Grande, infatti, ritiene opportuno, lo stesso giorno, chiudere anche Spagna. Un provvedimento che scatena l'ira di Renato D'Amico che arriverà a cacciarlo via, facendo di tutto per ottenere la riapertura della stazione, anche con l'aiuto di un funzionario ministeriale amico, pronto a modificare i verbali di collaudo. Parlando al telefono con un manager Atac, descrive bene il suo concetto di sicurezza. «Io i treni.. c'ho i treni che so scadute le revisioni (...) e che ca... devi fa il lavoro in sicurezza valutando e trovando soluzioni di medicazione». In pratica, «anziché la chiusura ordinata da un uomo onesto come Il Grande - annota il gip - meglio le medicazioni cioè le riparazioni posticce». Il 16 aprile, Marina Adduce (non risulta indagata) chiama Alessandro Galeotti e gli domanda se ha letto la relazione di Otis su Spagna. «Non si può dì che la scala è usabile, se tu un quadro non sai com'è cablato», e Galeotti risponde: «E certo hanno mandato quello degli infissi a fa' le riparazioni». Il 16 aprile Il Grande viene contattato da Galeotti che gli vuole imporre delle «correzioni» su input di D'Amico. Il Grande non condivide e dice che andrà dalla polizia: «Fascetta' un dispositivo di sicurezza è na cosa piuttosto grave ehh». D'Amico rimuove Il Grande e fa nominare al suo posto Fabrizio Baldini (non indagato) il quale ha redatto una relazione diversa affinché Ustif e Regione presenziassero alle verifiche degli impianti, il 7 maggio. Quella mattina D'Amico chiama Baldini, vuole sapere se i dischi dei freni sono a posto e Baldini rigira il quesito al tecnico Otis, il quale risponde «dell'integrità dei dischi ne parliamo a 4 occhi», lasciando intendere che sono rotti ma è meglio parlarne a voce.

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SENZA AUTORIZZAZIONE
Il 31 maggio D'Amico chiama l'ufficio stampa per annunciare che Spagna riaprirà, anche senza autorizzazione Ustif. Quando il giornalista gli chiede se il presidente Simioni è stato informato, D'Amico risponde: «E no (...) il telefono era occupato ma d'altronde che gli frega a lui, eravamo disposti ad aprirla noi direttamente». Il 4 giugno c'è un nuovo intoppo. Giuseppe Ottuso dice al funzionario dell'Ustif Pasquale Albano (non indagato) che non si potrà fare il collaudo del montascale a Spagna perché manca uno strumento. Ma il ministeriale non si pone problemi: «Poi tanto il verbale lo aggiusto io».
 

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