Movida a Roma, scontro sui rumori, rivolta da Monti a San Lorenzo: norme troppo permissive

Movida a Roma, scontro sui rumori, rivolta da Monti a San Lorenzo: norme troppo permissive
di Fabio Rossi
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Domenica 6 Gennaio 2019, 10:29 - Ultimo aggiornamento: 13:27
Le notti della movida potrebbero essere ancora più rumorose. L'allarme arriva dai quartieri della vita notturna romana: con un articolo di appena cinque righe, la legge di Bilancio ha cambiato il riferimento sulla tollerabilità del rumore, con parametri meno rigidi rispetto ai precedenti per i pubblici esercizi: pub, bar e locali avranno quindi più libertà di mettere musica anche in orari notturni. Le sorgenti di rumore da attività produttive o commerciali non potranno superare i 55 decibel di Leq (livello sonoro continuo equivalente) dalle 6 alle 22 e i 45 dalle 22 alle 6 del mattino.

LE NOVITÀ
Sono due problemi principali, rispetto al passato, individuati dai residenti delle zone dalla movida: in primis il Leq quantifica le emissioni dalla sorgente e non il rumore ambientale percepito, misurato invece dai decibel. Inoltre, fissare un limite preciso di legge rende necessario una misurazione oggettiva con fonometri (che sono dispositivi non particolarmente diffusi e complessi da utilizzare) limitando inoltre a forze dell'ordine e autorità giudiziaria la possibilità di valutare caso per caso sul reato di disturbo alla quiete pubblica, che prevede l'arresto fino a tre mesi o l'ammenda fino a 309 euro. Insomma, se il Codice civile fino a ora lasciava molta discrezionalità al giudice sulla tollerabilità del rumore, in futuro potrebbe non essere più così.

LE RIPERCUSSIONI
A temere le conseguenze peggiori sono soprattutto i cittadini delle aree più frequentate della nightlife romana: Trastevere, Testaccio, Monti, Campo de'Fiori, Tor Millina, San Lorenzo, Ostiense, Pigneto, Ponte Milvio, Eur, Ostia. Ma ormai i locali con musica sono diffusi a macchia di leopardo in tutta la Capitale, dalle periferie ai quartieri residenziali. «Per molti cittadini si tratta di una situazione davvero grave, che tocca anche l'ambiente e la salute delle persone», sottolinea Viviana Di Capua, presidente dell'Associazione abitanti del centro storico di Roma. «Siamo sempre più assediati dai rumori, non solo nei quartieri storici della vita notturna, che rendono impossibile la vita a chi vi abita - attacca Nathalie Naim, consigliera radicale del I Municipio e pasionaria del rione Monti - In questo modo si permette di ledere la salute di tanti cittadini per favorire il lucro di alcuni privati».

LE NORME
Tutto ciò mentre si attende ancora l'approvazione definitiva, da parte dell'assemblea capitolina, del nuovo regolamento comunale di polizia urbana, che riguarda anche la movida: con le nuove norme in centro e nelle zone della vita notturna sarà sempre vietato vendere alcolici da portare via dopo le 22 e sempre a quell'ora scatterà la proibizione di bere all'esterno, per strada, bevande (anche analcoliche) in contenitori di vetro. Chi consuma alcolici all'esterno oltre gli orari consentiti rischia di pagare una multa che va da 75 a 450 euro; chi vende alcolici fuori dagli orari previsti come minimo pagherà una sanzione di 350 euro. Saranno poi vietati anche i pub crawl, vale a dire delle passeggiate da un pub all'altro a cui quasi sempre partecipano giovani turisti stranieri (ma non solo).
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