Roma, Atac, autista finge guasto per non lavorare: «Bus non sicuri, io non salgo»

Roma, Atac, autista finge guasto per non lavorare: «Bus non sicuri, io non salgo»
di Adelaide Pierucci
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Mercoledì 7 Agosto 2019, 11:50 - Ultimo aggiornamento: 13:12

Nel disastrato mondo di Atac capita anche questo: un autista scansafatiche, pur di evitare di mettersi al volante del suo bus e iniziare il turno, ha inventato una frottola che vista la situazione poteva apparire credibile: «Quel mezzo è guasto. Io non ci salgo». Una bugia che ora potrebbe costargli un processo per interruzione di pubblico servizio e calunnia. 

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Non è ben chiaro se B.R., 59 anni, si sia appellato anche all’alto rischio di incendi sulle vetture, ma di sicuro, il 23 gennaio scorso quando nella rimessa di Tor Sapienza lo attendeva la partenza del 501 da guidare dalle 13 alle 19 tra Rocca Cencia e la Casilina, si è rifiutato di cominciare il turno. «Basta - ha detto - Ci costringete a viaggiare su carrette, mettendo a rischio la nostra incolumità e quella dei passeggeri. Io mi rifiuto». 
La circostanza è stata negata dagli addetti alla manutenzione e dal responsabile del servizio, che l’hanno subito redarguito: «Il pullman è idoneo. Se non sale, verrà sottoposto a un procedimento disciplinare». Non soddisfatto, l’indomani l’autista si è rivolto alla stazione dei carabinieri di Tor Bella Monaca per denunciare che gli addetti alla manutenzione avevano verbalizzato il falso: ossia che la vettura fosse idonea, mentre era guasta. La segnalazione si è rivelata un boomerang. Il pm Carlo Villani ha infatti ricostruito i carteggi della giornata, raccolto materiale sul mezzo, interrogato i meccanici e il responsabile della manutenzione di Atac, accertando il reato di interruzione di pubblico servizio. 

«L’indagato - si legge nell’imputazione - si rifiutava di intraprendere servizio con la vettura a lui assegnata dichiarando che la stessa era guasta anche dopo che il responsabile della manutenzione Raffaele Nigro, il capo operaio e due ispettori della sorveglianza, lo invitavano a mettersi alla guida giudicandola idonea». Così, «turbando e interrompendo la regolarità del servizio pubblico», facendo saltare tre corse. La contestazione di calunnia è scattata per aver «incolpato» gli addetti alla manutenzione di redigere false relazioni sullo stato dei mezzi. 

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