Truffa dello spoofing a Roma: «Siamo carabinieri. Abbiamo fermato due uomini, ha gioielli in casa?»: donna sventa i malviventi

La vittima, nei giorni scorsi, ha ricevuto una telefonata da parte di finti carabinieri con il numero vero della caserma. L'allarme delle forze dell'ordine: "Non fornite nessun dato personale, o indirizzi di seconde abitazioni"

Truffa dello spoofing a Roma: «Siamo carabinieri. Abbiamo fermato due uomini, ha gioielli in casa?»: donna sventa i malviventi
di Alessia Perreca
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mercoledì 12 marzo 2025, 07:54 - Ultimo aggiornamento: 13 marzo, 09:21

Il telefonino squilla improvvisamente. Dall’altra parte, la voce di un uomo: si presenta come un carabiniere e telefona dalla Caserma di Latina. Sul cellulare della vittima appare effettivamente il numero fisso del Comando: 07734851. Il sedicente militare informa la malcapitata che c’erano due stranieri, fermati dalla loro volante, nel viale di casa sua, vicino Roma. Ma non è tutto: sempre il presunto appartenente all’arma afferma che i due sospettati avevano un’agenda con tutti i dati personali della signora perché avrebbero dovuto effettuare alcuni lavori nel suo appartamento. È quanto accaduto, nel corso delle scorse settimane, a una donna, romana. I carabinieri, quelli veri, della sede di Latina hanno lanciato un grande allarme: si tratta di una nuova truffa - conosciuta come spoofing - che si è verificata anche in altre zone d'Italia.

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La ricostruzione
Erano da poco trascorse le 19 di qualche giorno fa quando il cellulare di Simonetta suona e sul display compare il numero dei carabinieri di Latina. «Io ero a casa, a Roma - racconta a “Il Messaggero” - e ho ricevuto la telefonata in cui tali sedicenti militari mi chiedevano se conoscessi due ragazzi, albanesi, fermati in viale Europa, a Terracina, dove possiedo una casa».

Secondo il racconto dei finti carabinieri, i due stranieri erano in possesso di una piccola agenda dove erano riportati i recapiti e dati privati della signora. «I militari (italiani) - dice ancora Simonetta - mi dicevano che i soggetti fermati sostenevano di dover fare dei lavori in casa mia. Io avevo risposto che non conoscevo nessun albanese e a quel punto la falsa guardia si è preoccupata di chiedermi se vivevo da sola e se in casa c’erano oggetti d’oro». La donna, a quel punto, inizia a nutrire grossi dubbi e interrompe immediatamente la conversazione. Poi richiama il numero e dall’altra parte della cornetta risponde il centralino della Caserma di Latina. E’ una donna e conferma che la telefonata appena ricevuta è una truffa. «Mi sono preoccupata moltissimo - aggiunge Simonetta - ho allertato anche la Questura di Terracina e sono corsi subito per vedere se ci fossero movimenti particolari attorno alla mia abitazione».

La truffa dello spoofing, cos’è e come difendersi
Il raggiro avviene mediante una tecnica applicata dai malfattori: lo spoofing. Si tratta di un attacco informativo volto a ottenere dati e informazioni personali. In sostanza, il malintenzionato riesce a oscurare il numero in uscita: la vittima quindi è convinta che colui che chiama è davvero un funzionario bancario oppure un militare. «Lo spoofing - spiegano - si effettua utilizzando un servizio Voip (Voice over Internet Protocol) o un telefono Ip con VoIP per trasmettere le chiamate sulla rete web. La truffa si è diffusa moltissimo nel corso delle ultime settimane. Le forze dell’ordine invitano chiunque a non diffondere dati personali, conti bancari e indirizzi di seconde abitazioni. E chiudere all’istante qualsiasi telefonata ed eventualmente richiamare il numero e verificare la validità di quell'utenza telefonica.

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