Roma: Sport e Inclusione, gli Special Olympics festeggiano 55 anni di successi e vittorie

Il movimento è stato fondato nel 1968 da Eunice Kennedy Shriver con l’intento di offrire una opportunità ai bambini, ragazzi e adulti - con disabilità intellettiva - di allenarsi e gareggiare in vari sport olimpionici

Roma: Sport e Inclusione, gli Special Olympics festeggiano 55 anni di successi e vittorie
di Alessia Perreca
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Sabato 22 Luglio 2023, 17:35

«Che io possa vincere, ma se non riuscissi che io possa tentare con tutte le mie forze». Il loro è un motto conosciuto da tutti. Quell’urlo di forza, coraggio e caparbietà poco prima di una gara sportiva. Quelle parole sono il fulcro che caratterizza da sempre gli Special Olympics, il movimento che ogni anno accompagna milioni di ragazzi con disabilità intellettiva nelle loro imprese sportive. E proprio pochi giorni fa, gli Special Olympics hanno compiuto 55 anni. Davvero tanti, ma con una missione fondamentale: quella di offrire l’opportunità di poter allenarsi e partecipare a una varietà infinita di sport olimpionici. Bambini, adolescenti e adulti in grado di poter dimostrare le loro capacità, di accrescere la loro consapevolezza fisica e mentale, di vivere in un ambiente dove l’interazione conta più di tutto. Uno sport unificato dove molti atleti - con e senza disabilità - sono coinvolti in formazioni miste.

LA STORIA

Era il 1968 e la Eunice Kennedy Shriver decise di battersi contro quella convezione - diffusa - che le persone con disabilità intellettiva non potessero partecipare con successo alle competizioni sportive. Eunice e John ( Fitzgerald Kennedy, ndr) avevano una sorella, Rosemary, nata con una forma di disabilità. Il pensiero per Rosemary scatenò in Eunice la voglia di aiutare tutti coloro che fossero stati colpiti da una simile problematica non sempre accettata dai genitori.

La stessa Rosemary venne sottoposta ad una terribile procedura chirurgica: la loboctomia divenuta popolare a metà degli anni ’40 tra i medici americani e considerata l’unica “cura” per le persone affette da condizioni di salute mentali ritenute - socialmente - impensabili. Ma per Eunice, le difficoltà di sua sorella Rosemary non sono mai state considerate un ostacolo o motivo di imbarazzo. E quell’intervento di loboctomia le aveva impedito la piena totalità nei movimenti e nelle parole. Da questa esperienza personale, Eunice sviluppò un progetto volto all’integrazione per le persone affette da difficoltà intellettiva fino ad allora segregate e in una totale condizione di abbandono ed isolamento. E nel 1962 invitò tutti giovani con disabilità a partecipare a un incontro nel cortile della sua casa, ribattezzato con il nome di “Camp Shriver”. Un grande successo a tal punto che nel 1968 - il 20 luglio - a Chicago, 1.000 atleti con disabilità provenienti da 26 Stati del Canada e degli Stati Uniti parteciparono ai primi Giochi Estivi Internazionali di Special Olympics. Un grandioso successo, una forte rivoluzione con numeri incredibili : sei milioni gli atleti “Special” nel mondo. Diecimila in Italia. Un valore aggiunto per la nostra società.

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