Malamovida a Trastevere, residenti aggrediti in casa dai ragazzini violenti

Cittadini esasperati per i rumori gettano acqua in strada: la gang irrompe nel palazzo. Alcuni hanno picchiato chi li filmava: e parte la nuova protesta

Malamovida a Trastevere, residenti aggrediti in casa dai ragazzini violenti
di Marco Pasqua
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Lunedì 30 Ottobre 2023, 00:18

Via della Cisterna, nel cuore di Trastevere, incrocia quella via di San Francesco a Ripa dove, appena un mese fa, un gruppo di ragazzini ubriachi e, forse, drogati, ha fatto irruzione in un palazzo, distruggendo tutto ciò che incontrava e minacciando i residenti. E l’altra notte, quella stessa scena si è ripetuta, al civico 10 di via della Cisterna. «Non ce la facciamo più», dicono i residenti, reduci da un’altra notte insonne. 


Tutto accade intorno all’una, quando un residente, esasperato dai rumori, versa dell’acqua sulla gente che affolla la strada. La reazione è la stessa di un mese fa: una cinquantina di ragazzi, molti dei quali minorenni, iniziano a prendere a calci il portone del palazzo da dove sarebbe stata versata l’acqua, riuscendo a farlo cedere. Una volta dentro, prendono a calci i cassonetti e, soprattutto, le porte blindate, in particolare quella dell’appartamento in cui vivrebbe chi ha “osato” protestare contro i rumori. Ma il peggio deve ancora avvenire. Un cittadino, sceso in strada, stava riprendendo la scena con il suo telefonino. «Ao, quello ci sta filmando», urla uno della gang dei violenti. Immediatamente viene circondato, insultato e persino spintonato.

Chi osserva, dalle finestre, ha già provveduto a chiamare la polizia che però, secondo quanto riferiscono i residenti stessi, arriverà dopo 20 minuti. Gli autori del blitz, nel frattempo, sono tutti fuggiti via.

Il residente aggredito mostra ai poliziotti il video girato, mentre gli agenti raccolgono le testimonianze di altre persone.

«In quel palazzo – spiega un cittadino che chiede di rimanere anonimo – vivono delle persone anziane in co-housing, grazie a Sant’Egidio e dei turisti. Per puro caso non hanno trovato nessuno. Ma come possiamo vivere così». «La cosa assurda – prosegue – è che uno degli autori di quell’assalto ci ha fatto notare che la colpa è nostra che viviamo a Trastevere, come se questa dovesse essere una zona franca in cui tutto è permesso». Il caos, in questa strada dietro piazza San Calisto, ormai non si concentra più neanche nei weekend.

«I ragazzi vengono qui tutte le sere, bevono, urinano sui portoni, fumano droghe – continuano i residenti – e noi ormai abbiamo anche paura a tornare a casa. Perché la polizia non si attrezza rispetto ad un fenomeno ormai noto? Perché non si riesce ad evitare che queste strade, di notte, si trasformino in una terra di nessuno». A bruciare sono, soprattutto, le immagini dell’ultimo blitz, un mese fa. «Quell’assalto, in via San Francesco a Ripa non è servito a niente», si chiede politicamente un signore che vive nella zona. «Io da Trastevere non me ne vado, anche se la tentazione è molto forte», aggiunge un altro.
 

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