Covid, salgono i contagi: il Lazio la regione con più positivi, rischio cluster nelle scuole

Oltre 1.500 i casi positivi nell'ultima settimana. Da qui la corsa alle vaccinazioni in programma da ottobre. Come pure è ripartita la vendita di tamponi e di mascherine

Covid, salgono i contagi: il Lazio la regione con più positivi, rischio cluster nelle scuole
di Raffaella Troili
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Domenica 3 Settembre 2023, 07:06 - Ultimo aggiornamento: 5 Settembre, 11:55

Negli studi medici tornano a squillare i telefoni, aumentano i casi di febbre e covid. Il fenomeno coinvolge e preoccupa soprattutto le persone anziane e fragili, anche perché una volta che il covid-19 è stato inconsciamente e velocemente derubricato a "normale influenza" «è saltata completamente la tracciatura, e questo ci preoccupa. Come pure le ricadute legate all'inizio delle scuole», spiega Pierluigi Bartoletti segretario della Fimmg di Roma e provincia e coordinatore delle Uscar. «Al ritorno dalle vacanze i casi di covid sono in aumento, lo stiamo registrando quotidianamente, con almeno tre o quattro positivi al tampone al giorno. Per fortuna non c'è alcuna ricaduta negli ospedali per ora. Ci preoccupa perché resta una patologia che potrebbe impattare sul sistema sanitario, e mettere a rischio la vita di fragili e anziani. Dal punto di vista sanitario siamo con le antenne dritte, ci stiamo attrezzando per le vaccinazioni, ora stiamo comprando tamponi e mascherine». Un settembre in salita, mese in cui storicamente aumentano le patologie. «La novità è che il covid non è tracciato, i tamponi fai da te ci sfuggono. Insomma il problema sono i bambini che poi vedono i nonni». La patologia si diffonde facilmente e i mocciosi di ogni ordine e grado stanno per tornare in classe nella più completa deregulation.

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Ma sono oltre 1.500 i casi positivi nell'ultima settimana. E il Lazio è in cima alla classifica delle regioni con più malati. Da qui la corsa alle vaccinazioni in programma da ottobre. Come pure è ripartita la vendita di tamponi e di mascherine. Preoccupa la nuova variante, «come pure la partenza delle scuole, essendo saltato l'isolamento come il sistema di tracciatura. Non vorremmo trovarci tra 2 mesi con le file nei Pronto soccorso per polmonite interstiziale». Il professor Roberto Cauda, infettivologo del Policlinico Gemelli di Roma conferma: «Il virus continua a circolare, si fanno più tamponi e questo può rappresentare un problema per gli immunodepressi, che devono assolutamente vaccinarsi e essere comunque preservati. Chiaro che l'emergenza è passata, è prematuro mettere in piedi misure restrittive. Ma il virus non è magicamente scomparso. Nelle scuole anche, grande attenzione. I giovani non presentano forme gravi, ma gli anziani sì. Ecco, vedo più un pericolo per i nonni. Dunque, i professori, se hanno 70 anni come il sottoscritto si facciano la vaccinazione».
Seppure gli anni di pandemia ci abbiano lasciato impressa qualche buona regola in merito a igiene e distanze, sicuramente la ripartenza, con alunni in classi pollaio, scarsa areazione, malanni di stagione non è da sottovalutare.

Maria Teresa Corongiu, presidente della Fimmg Roma, Federazione italiana medici di medicina generale, alla luce dei dati «significativamente in aumento del 10%, perché è vero che gli accessi negli ospedali sono fermi ma comunque ogni settimana perdiamo minimo 40 persone, nell'ultimo bollettino 65», invita con l'apertura delle scuole a «evitare assembramenti, indossare la mascherina in luoghi molto frequentati, ventilare gli ambienti». Precauzioni, alla luce del fatto «che tossiamo e starnutiamo ma non portiamo più la mascherina e queste varianti sono molto trasmissibili». Da qui l'invito a mettere in atto ogni precauzione possibile, «considerando che non c'è neanche la misura dell'isolamento per gli asintomatici è chiaro che la trasmissione è più facile. Siamo sicuri che questi soggetti prendono lo stesso precauzioni? Molti fanno il tampone a casa e non lo dicono neanche al medico, così ci sfuggono».

GLI INCONTRI

«Nei prossimi giorni le associazioni dei genitori si confronteranno con i dirigenti - spiega Elisabetta Scala, vicepresidente del Moige, Movimento Italiano Genitori - per capire quali necessità ci sono. A suo tempo avevamo sottolineato positivamente quelle scuole che a prescindere dal covid si sono dotate di sistemi di ventilazione, una buona prassi». Andrea Cicconetti, presidente Federfarma Roma registra «un aumento lieve dei tamponi nelle farmacie, ma prima non si facevano praticamente più. Da una settimana stiamo intorno ai 6 al giorno e il 70 per cento è positivo, dunque è aumentata l'incidenza. Un leggero incremento anche degli autotest, del 30% negli ultimi 15 giorni». Ma soprattutto «è riaumentata la vendita di mascherine che non si vendevano più. Immagino che la positività porti all'acquisto. Le abbiamo riordinate».

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