Sangue sui sedili del tram 14: «Ho avvertito il macchinista, mi ha detto di cambiare vettura»

Sangue sui sedili del tram 14: «Ho avvertito il macchinista, mi ha detto di cambiare vettura»
di Alessia Marani
3 Minuti di Lettura
Martedì 17 Giugno 2014, 16:08 - Ultimo aggiornamento: 18 Giugno, 16:53
A Roma capita persino di prendere posto sul tram, sedersi e accorgersi che il sedile imbrattato completamente di sangue. Macchie enormi, come se qualcuno si fosse sfregiato o si fosse tagliato una vena, oppure infilzato l’ago di una siringa sul braccio e poi fosse schizzato via. O come se si fosse appena consumata una lite violenta, con qualcuno ferito, finito chissà dove. Accade.



IL FATTO

È accaduto a Cristiano P., 22 anni, studente di Giurisprudenza a La Sapienza, la sera del 12 giugno sulla linea 14 del tram dell’Atac che collega la stazione Termini a via Palmiro Togliatti (e non la mattina del 16 giugno come precedentemente riportato, quando ad Atac non risultavano segnalazioni ufficiali). Quel che è accaduto a Cristiano ha dell'incredibile. Ed è lui stesso a raccontarlo anche attraverso ila pagina Facebook di Romafaschifo.



Il tram 14 passando sulla via Prenestina, attraversa il cuore di alcuni dei quartieri periferici più popolosi a sud della Capitale, toccando il Portonaccio, Villa Gordiani, la Collatina. Un tram preso ogni giorno da migliaia di pendolari, lavoratori, studenti, casalinghe, che l'altra notte sono stati costretti ad assistere a questo orrido scenario di degrado.



IL RACCONTO

"Ero con un mio amico al capolinea sulla Palmiro Togliatti - racconta Cristiano - siamo saliti e già mettendo piede sul gradino dell'ingresso posteriore ci è sembrato di vedere delle gocce di sangue. Ci siamo guardati increduli. E in realtà era una lunga scia che portava al sedile completamente sporco. Ed era sangue vero, rosso vivo, fresco. A terra una pozza".



Cristiano richiama l'attenzione dell'autista che è in strada a parlare con il conducente della vettura successiva. "Sale su, gli facciamo vedere l'orrore e lui, in maniera cortese ma inflessibile, ci dice che gli manca solo l'ultimo giro, con deviazione a Porta Maggiore e che lo farà comunque. Se proprio la vista di tutto quel sangue ci dava fastidio, potevamo scendere e salire sull'altro tram".



Cristiano rimane senza parole. Sul mezzo c'è anche un'altra persona. Decidono comunque di rimanere e sedersi il più lontano possibile. "Durante la corsa - aggiunge - che credo fosse la penultima, visto che le fotografie le ho scattate alle 23.58, sono saliti anche altri viaggiatori. Guardavano e si scostavano, senza domandare, senza chiedersi nulla".



Cristiano quel tram lo prende spesso e, finora, credeva di essere abituato a tutto: alla maleducazione degli altri passeggeri, alla sporcizia delle vetture, all’assalto dell’ora di punta quando si sta tutti stretti, senz’aria condizionata, quasi senza respirare per il caldo. Ma questa scena “splatter”, davvero non se la sarebbe mai immaginata.



"E' stata un'esperienza scioccante perché sarebbe potuto salire un bambino o una donna incinta, stare male. Quel sangue poteva essere infetto e siamo stati lasciati esposti a un pericolo. E invece pareva che tutto dovesse passare per normale", conclude lo studente.



Del resto, i pendolari romani sono abituati a tutto o quasi. Come i frequentatori della linea ferroviaria Roma-Civitavecchia che due anni fa si trovarono le siringhe e il sangue sul vagone stracolmo di gente (vedi link). E lì c'erano già le zecche, i pidocchi, la sporcizia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA