Roma, false onlus nei locali comunali: inchiesta del Campidoglio su 400 immobili

Roma, false onlus nei locali comunali: inchiesta del Campidoglio su 400 immobili
di Lorenzo De Cicco
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Mercoledì 8 Agosto 2018, 09:36

A Montesacro in un ex rifugio antiaereo oggi c'è un'autorimessa che paga al Comune di Roma 99 euro l'anno di affitto, cioè 8 euro e 25 centesimi al mese. Dietro la stazione Termini un fabbricato è diventato una pasticceria, in via di Vermicino alla Borghesiana, un sottopassaggio si è trasformato in un magazzino per 3 euro e 80 cent di canone. E ancora: a due passi dal Colosseo, ecco un altro fabbricato trasformato stavolta in palestra; in un terreno comunale in via Paolo II, dietro San Pietro, qualcuno ha tirato su un'officina, su un altro appezzamento lungo la Pontina spunta un centro all'ingrosso con affitto da 1.206 euro l'anno, quindi 100 euro al mese, e cinque minuti di macchina più in là, sulla stessa via, un grande store di infissi, sempre su terreno comunale. C'è pure una sala Yoga, a due passi da Borgo Pio.
Eccolo il sottobosco delle concessioni capitoline, un verminaio di contratti scaduti, aggiustati alla meglio, o semplicemente finiti nel pozzo nero della burocrazia comunale. Scartoffie lasciate ingiallire in qualche archivio per decenni, mentre chi occupava gli immobili poteva agire indisturbato o quasi.

L'ELENCO
Scorrendo il dossier in mano ai tecnici del Patrimonio, si nota per esempio una sequenza di giardini e terreni diventati, non si sa con quale autorizzazione, vivai commerciali in piena e fiorente, è il caso di dirlo, attività. Pensare che gli immobili in concessione dovrebbero essere destinati ad attività di natura sociale o culturale, per questo l'affitto è di favore, altrimenti il Comune dovrebbe metterli sul mercato per trarne profitto a prezzo pieno.
Invece, per anni, si è fatto finta di nulla e nei vecchi capannoni sono spuntati ristoranti con giardini smisurati buoni per i ricevimenti di matrimonio, nei magazzini in disuso hanno trovato spazio carrozzerie per Bmw e Mercedes fiammanti, nei solai appartamenti in piena regola con affacci mozzafiato. Non tutti e settecento i locali affidati in concessione, ovviamente, si sono snaturati, c'è chi ha rispettato l'impegno col Comune senza dare vita a strani maneggi sottobanco. Ma nella stragrande maggioranza dei casi, dice chi segue il dossier in Comune, oggi ci troviamo davanti a contratti superati o incredibilmente degenerati.

GLI APPARTAMENTI
Un ex fabbricato a San Gregorio al Celio da anni, non si sa bene come, è diventato un bell'appartamento eppure il Campidoglio incassa 51 euro al mese (cioè 621 euro l'anno), un'altra casa nella stessa stradina a due passi dal Colosseo frutta all'amministrazione 80 euro e spicci ogni mese. Poco di più, 100 euro a testa, è il prezzo di due fabbricati diventati alloggi a via Flaminia. Non lontano dalla storica sezione del Pci di via dei Giubbonari, sfrattata nel 2016 per morosità, c'era un negozio di gioielli in un locale del Comune. Sull'Appia Antica un altro immobile pubblico è diventato una casa per 40 euro di pigione, poco più in là, sempre sulla regina viarum, ecco una birreria-ristorante che spilla luppolo per i turisti assetati. In un locale di via dei Dalmati, nel cuore di San Lorenzo, c'è un marmista che sborserebbe circa 200 euro al mese. A piazza dei Condottieri c'è una casa affittata a 100 euro; a due passi da Porta Metronia ecco un terreno ceduto per 43 euro l'anno, cioè 3 euro e 50 al mese. Lungo la via del Mare, nei dossier interni, sono annotati quattro appartamenti, tutti accatastati come fabbricati, che fruttano al Comune affitti mensili che oscillano tra i 40 e i 110 euro. A via di Ponte Salario ecco altri quattro fabbricati, tutti diventati appartamenti e ce ne sono altri sette che hanno subito la stessa trasformazione in via Ugo Ceccarelli, all'Acqua Acetosa.

 
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