Secondo le indagini degli uomini del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Roma e dell'Ufficio antifrode dell'Agenzia delle Entrate, Apolloni avrebbe fatto da intermediario nella creazione di oltre 200 'società schermo' a Panama, collegate ad ulteriori imprese aventi sede a Samoa, Bahamas, Anguilla, Isole Vergini Britanniche e Cipro.
Assieme al faccendiere è stato arrestato anche l'imprenditore Roberto Laganà, titolare della 'Rts società cooperativa', mentre sono stati sequestrati complessivamente beni per 35 milioni. Le accuse ipotizzate per entrambi sono truffa aggravata e indebita compensazione di debiti tributari e previdenziali con crediti inesistenti.
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