L'ITER
Il motivo? Dopo aver inviato all'Autorità nazionale anticorruzione, lo scorso novembre, i fascicoli preliminari sui bandi di gara, come previsto dal protocollo d'intesa firmato dall'ex sindaco Ignazio Marino, all'Anac non sono più arrivate notizie dal Campidoglio sugli appalti del tesoretto. E non si tratta di un dettaglio, perché l'Authority guidata da Raffaele Cantone - secondo la procedura utilizzata per tutti i progetti del dossier Giubileo - dovrebbe esaminare anche le commissioni incaricate di valutare le offerte, prima ancora dell'assegnazione finale dei lavori. Il Campidoglio, in teoria, potrebbe andare avanti senza informare l'Anac, rischiando però di commettere errori insanabili nelle procedure, senza avere il parere preventivo dell'Anticorruzione, che negli ultimi giorni ha inviato un nuovo sollecito all'amministrazione capitolina per avere delucidazioni a riguardo. Già a marzo l'Anac aveva chiesto al Comune di produrre «eventuali memorie e documenti» per chiarire la situazione dei bandi di gara di piazza Venezia e via Aurelia, dopo un esposto dell'Associazione dei costruttori edili romani.
GLI INTERVENTI
L'Acer aveva puntato il dito contro alcuni punti dei bandi, paventando una «potenziale lesione della concorrenza» che, peraltro, «non tutela in alcun modo l'interesse pubblico alla migliore qualità della prestazione». I progetti bloccati, a questo punto, sono complessivamente undici, per una spesa complessiva intorno ai ventiquattro milioni. L'intervento più importante avanzato dalla lista della spesa giubilare è proprio quello del rifacimento completo di piazza Venezia e largo Aracoeli, dal costo di 5,6 milioni: un cantiere molto atteso, dopo i continui rattoppi degli ultimi due anni. Stessa situazione per il rifacimento di diversi tratti urbani di via Aurelia, per quasi quattro milioni di euro. Stop anche al restauro di Villa Caffarelli e soprattutto alla riqualificazione dei giardini di piazza Vittorio, cuore pulsante del rione Esquilino, attesa invano da anni. Tutto ciò mentre restano bloccati quasi 5 milioni di euro destinati alla manutenzione straordinaria delle caditoie: una vera emergenza per la città, come ha dimostrato anche l'ultimo nubifragio del 20 maggio, che ha paralizzato e devastato la Capitale. Dulcis in fundo, restano bloccati altri nove milioni destinati alla risistemazione degli alberi e del verde cittadino, altro punto critico della manutenzione cittadina specie dopo l'esplosione della bufera di Mafia Capitale. L'opposizione annuncia interrogazioni in assemblea capitolina sulla vicenda, che rischia di essere l'ennesimo passo falso della gestione del pacchetto giubilare. «Ancora una volta i grillini si dimostrano incapaci nella programmazione e nella gestione attacca Fabrizio Ghera, capogruppo Fdi-An Un mix di dilettantismo e lentezza per il quale esigiamo spiegazioni».
IL FLOP
Il piano straordinario d'interventi per il Giubileo della Misericordia - approvato nell'agosto 2015 e ratificato da Palazzo Chigi con un decreto della Presidenza del consiglio si era già concluso con un quadro piuttosto eloquente: appena quarantadue progetti conclusi, o almeno avviati, sui 146 che facevano parte del dossier iniziale del Campidoglio.