Sì è vero, la giornata è stata da bollino nero, con decine o forse centinaia di migliaia di passeggeri in transito. Ma sta di fatto che due giorni fa il signor Thomas, chiamiamolo così, 40 anni e nazionalità belga, ha attraversato l’aeroporto di Fiumicino da parte a parte fino a trovarsi seduto all’interno di un aereo low cost in partenza da Roma per Bruxelles. Senza avere il biglietto per quel volo. Ad accorgersi della sua presenza è stato il passeggero che aveva in mano la carta di imbarco con il posto in cui stava seduto Thomas. Che alla domanda di confrontare i due cedolini per capire l’errore ha ammesso di non avere effettivamente pagato alcun biglietto. Quando la sicurezza l’ha portato via ha dichiarato candidamente: «Mi piaceva l’idea di fare un viaggio e andare un po’ a casa mia, ma non avevo i soldi per comprare il biglietto».
I NUMERI
La notizia è rimasta sotto silenzio, anche se sono stati disposti tutti gli accertamenti del caso, e chi ha assistito alla scena spiega che non c’è nulla da temere: Thomas sembra un «pazzerello» assolutamente inoffensivo che neppure si è reso ben conto di quel che accadeva. Il problema, ovviamente, è che al posto di Thomas avrebbe potuto esserci chiunque altro. E visto che siamo alla vigilia del Giubileo è lecito avere qualche preoccupazione. Anche perché al momento, ad occuparsi della sicurezza dello scalo ci sono 750 poliziotti, impiegati presso la polizia di frontiera aerea, assieme a 600 finanzieri e 100 carabinieri. Non pochi, ma neppure molti, considerando che negli anni ’90, quando il Leonardo da Vinci era meno sviluppato di quanto sia attualmente, erano un terzo in più. Oltre a controllare tutti i passeggeri in transito, che possono raggiungere la cifra di 150mila e in media non scendono mai sotto i 60mila, le forze dell’ordine devono occuparsi di segnalazioni ed esigenze degli 80mila addetti che lavorano nella struttura. E infatti, le code sono spesso molto lunghe e forti e costanti le proteste dei sindacati di polizia.
IL CASO UMBRIA
All’apertura del Giubileo la situazione rischia di aggravarsi.
LA POLFER
Le preoccupazioni toccano anche il numero di agenti Polfer, 4.500 in tutto a sorvegliare su 8mila treni circolanti e un milione e mezzo di passeggeri al giorno. In media, riescono a scortare 100mila treni all’anno, il 3% del totale, privilegiando i Frecciarossa anche se in passato venivano controllati soprattutto i treni Intercity, regionali e notturni, considerati i più esposti ai reati piccoli e medi. «La politica ha ormai delegato i suoi compiti ai ragionieri di stato - commenta il segretario generale del Sap Gianni Tonelli - ma la sicurezza dovrebbe rimanere una priorità assoluta. L’anno scorso con le nostre proteste siamo riusciti a far saltare il piano che prevedeva la chiusura di 67 posti Polfer e di alcune stazioni della polizia di frontiera, quella che lavora anche negli aeroporti. Si parlava di razionalizzazione, ma nella lista dei tagli erano finiti anche posti di polizia che verificano il traffico passeggeri, come nel caso di quello in servizio a Pescara. Pare che quest’anno quel piano sarà presentato nuovamente e siamo molto preoccupati».
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