Nicole Lelli, uccisa a 23 anni dall'ex compagno: il papà inaugura il monumento per le vittime di femminicidio

Nicole Lelli, uccisa a 23 anni dall'ex compagno: il papà inaugura il monumento per le vittime di femminicidio
di Laura Bogliolo
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Sabato 24 Novembre 2018, 18:37 - Ultimo aggiornamento: 25 Novembre, 14:28

«Sono le nuove streghe, torturate e uccise perché hanno lottato per la loro libertà, la libertà di amare e di smettere di amare». Giovanni Lelli definisce così le vittime di femminicidio, tra loro c'è anche la figlia, Nicole, uccisa con un colpo di pistola alla testa a 23 anni dall'ex compagno.

L'unico monumento a Roma in ricordo delle vittime di femminicidio e di Nicole Lelli è stato donato dalla famiglia Lelli e  papà Giovanni ha dovuto lottare per anni contro la burocrazia. Sabato c'è stata l'inaugurazione, nel parco Achille Grandi, tra la Collatina e la Prenestina dove Nicole giocava da bambina. E oggi domenica 25 novembre la visita della sidnaca Virginia Raggi. 

IL DOLORE - Oltre duecento persone si sono riunite nel parco in un abbraccio caldissimo alla famiglia Lelli, al papà e alla mamma, al fratello Claudio, a sua moglie e alla loro bimba che indossava una maglia con il volto di Nicole. Giovanni ha dovuto lottare tre anni contro la burocrazia per ottenere l'autorizzazione a creare il monumento completamente finanziato dalla famiglia. 

LA BUROCRAZIA - «Mi hanno detto che si dovevano passare 10 anni dalla morte, poi sono nati problemi perché si trattava di una donazione» ha raccontato Giovanni che non ha mollato neanche un secondo il suo sogno. «Ho preso in mano l'enorme faldone che contiene le pratiche per il monumentino, ci hanno lavorato decine di persone, le ringrazio tutte, questo è un sogno che si avvera per ricordare Nicole, ma anche tutte le altre ragazze uccise, per questo con la mia famiglia ci siamo impegnati in una battaglia culturale». Nella piazza le panchine sono state dipinte di rosso dagli alunni della scuola Giovan Battista Valente, la stessa che frequento Nicole. 

L'intervista di novembre del 2017



LA BATTAGLIA CULTURALE - «La famiglia è venuta a scuola a parlare di Nicole - dice la preside Rosa Maria Lauricella Ninotta - insegnare ai bambini il rispetto per le donne è fondamentale». Giovanni ha parlato «angeli senza ali, delle donne uccise che troppo spesso non ottengono giustizia per le condanne irrisorie dei loro assassini». All'evento c'erano anche il presidente del V Municipio Boccuzzi e la presidente della Commissione Pari Opportunità Jenny Erika Yepez che la famiglia Lelli ha ringraziato per il suo impegno. «Ci sono ancora pubblicità sessiste e questo è un Paese dove rimane molto difficile avere un presidente del Consiglio donna» ha commentato Maria Edera Spadoni, vicepresidente della Camera dei Deputati.

L'ULTIMO GRIDO - Quando il monumentino è stato scoperto, la mamma ha gridato: «Nicole è viva!»



 

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