Cancro alla Zecca, tre operai ammalati dopo anni di lavoro vicino all'amianto. L'Asl denuncia, Procura apre inchiesta

Cancro alla Zecca, tre operai ammalati dopo anni di lavoro vicino all'amianto. L'Asl denuncia, Procura apre inchiesta
di Adelaide Pierucci
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Domenica 4 Maggio 2014, 11:05 - Ultimo aggiornamento: 5 Maggio, 14:08
Gli operai che per anni hanno riparato mezzi di trasporto e impianti per stampare monete della Zecca dello Stato, nella sede centrale di via Salaria a Roma, non sapevano di lavorare accanto a una fibra killer, l'amianto. Ora la vita di tre loro, operai e meccanici andati in pensione tra il 2002 e il 2005, è appesa a un filo per aver contratto un mesotelioma pleurico, il tipico tumore ai polmoni che insorge su chi ha inalato per anni le fibre del minerale noto anche come asbesto. E proprio intorno alle conseguenze provocate dall'amianto sulla salute dei tre impiegati dell'Istituto Poligrafico di Roma, a Piazzale Clodio é stato aperto un fascicolo con l'ipotesi di reato di lesioni gravissime per ora senza indagati.



LE OFFICINE

Nel mirino del procuratore aggiunto Roberto Cucchiari e del pubblico ministero Mario Dovinola in particolare i reparti delle officine della sede della Zecca in via Salaria, dove diverse decine di operai negli anni si sono occupati della riparazione dei mezzi di trasporto e dei macchinari per la stampa di denaro, ma anche del trasferimento di materiale nei capannoni del ministero.



LA DENUNCIA

A denunciare al pool per i reati ambientali della procura i casi di tumori dei tre lavoratori della Zecca sono stati i medici delle Asl e gli ispettori dell'Inail, obbligati a segnalare casi di malattia causati dall'esposizione all'amianto o all'eternit, la fibrocemento a base di asbesto. La prima segnalazione risale a due anni fa, nel frattempo le condizioni di uno dei tre dipendenti si sono aggravate. La latenza dei tumori provocati dal contatto e dall'esposizione all'amianto è in media superiore ai vent'anni mentre il decorso della malattia è di due anni. L'arco temporale considerato dagli inquirenti riguarda gli anni successivi al 1992.



LA NORMATIVA

In quell'anno è, infatti, intervenuto il legislatore per imporre il divieto di lavorazione dell'amianto e l'obbligo della bonifica degli ambienti di lavoro, e va accertato appunto se l'opera di rimozione della fibra al Poligrafico sia stata effettuata nei tempi e nelle modalità dovute. La procura intende anche appurare se alcune pareti delle officine fossero coperte con l'amianto, come accertato in altri edifici pubblici. Il procuratore aggiunto Cucchiari e il pm Dovinola stanno indagando anche su un caso di morte per asbestosi, il cancro che uccideva gli operai dell' Eternit a Casale Monferrato. Il fascicolo era stato aperto per la morte di un marinaio romano, addetto alla sala motori delle imbarcazioni militari. Tra le indagini che a Roma ruotano attorno all'amianto questa è la prima per omicidio colposo. In servizio dagli anni Ottanta il marinaio aveva lavorato anche in squadra, e lo scopo degli inquirenti è capire perché la malattia si sia sviluppata solo in lui. E' stata disposta una consulenza per accertare il nesso di causa-effetto fra le mansioni svolte dal marinaio e la malattia sviluppata. Il pm Simona Maisto invece ha sollecitato l'archiviazione dell'inchiesta sulla presenza di amianto all'ultimo piano dell'edificio Rai di viale Mazzini.
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