Alle 9,30, alla Camera, il saluto della presidente Laura Boldrini, previsti gli interventi di Romano Prodi, già presidente della Commissione europea, e Maria Romana De Gasperi, presidente onoraria della Fondazione De Gasperi e dei rappresentanti dei Parlamenti degli altri Paesi fondatori che sottoscrissero insieme all'Italia i Trattati di Roma: Siegried Bracke, presidente della Chambre des Reprèsentants belga; Claude Bartolone, presidente dell'Assemblèe Nationale francese; Norbert Lammert, presidente del Bundestag tedesco; Mars Di Bartolomeo, presidente della Chambre des Dèputès lussemburghese; Khadija Arib, presidente del Tweede Kamer olandese.
La presidente Laura Boldrini ha spiegato: «Il progetto dell'Unione Europea ha garantito non solo la pace, ma ha posto le condizioni per promuovere lo sviluppo economico, la libertà di movimento e consentito ai nostri popoli di conoscersi sempre più intensamente. Nonostante i traguardi raggiunti l'Europa attuale non funziona, sembra avere il freno a mano tirato e procedere a velocità ridotta».
Intanto resta alta la preoccupazione per il 25 marzo, quando a Roma arriveranno 120 personalità di tutta Europa, tra capi di Stato, di Governo, ministri e vertici della UE. Oltre ai timori per la sicurezza, c'è ila necessità di superare la crisi nella gestione dei rifiuti che sta vivendo la Capitale a causa del fatto che gli impianti di trattamento di Cerroni, a Malagrotta, stanno funzionando solo a metà. L'onorevole a Alessandro Bratti, presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti, ha spiegato: «L'emergenza sarebbe catastrofica, servono risposte»
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