Roma, la tendopoli davanti alle Mura Aureliane: lo sgombero poi il ritorno dei clochard

Una distesa di tende e giacigli di fortuna sui giardini a ridosso delle Mura Aureliane

Roma, la tendopoli davanti alle Mura Aureliane: lo sgombero poi il ritorno dei clochard
di Carmela De Rose
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Martedì 6 Febbraio 2024, 12:54

Le Mura Aureliane sono ritornate a fare da sfondo alla nuova tendopoli che dopo tantissimi tentativi era stata sfrattata. Sono ritornate le tende di chi purtroppo una casa non la ha e non la potrà mai avere se non data dalle istituzioni. Migranti e transitanti sfuggiti al sistema di accoglienza e identificazione della Prefettura sono ritornati ad occupare una zona molto frequentata e antica di Roma. Gli sgomberi effettuati su viale Pretoriano sono stati totalmente inutili. Commenta un residente: “La situazione sta visibilmente peggiorando, non possiamo vivere tra tende e rifiuti”, continua invece un clochard: “Comprendo gli abitanti della zona che si lamentano del fatto che siamo dovuti ritornare qui per posizionare le nostre tende, ma non abbiamo altra chance. Certo c’è chi preferisce vivere in tenda e non in una casa, tipo me. È un modo diverso di vedere e comprendere la vita. Certo se ci fosse un’aerea destinata a noi che vogliamo vivere in tenda, sarebbe tutto più semplice.”  Continua un altro senzatetto: “Invece per quanto riguarda la mia situazione, non vorrei assolutamente vivere così, senza una casa e senza un bagno. Ma sono costretto perché non ho nulla, ho perso tutto durante il Covid.”

Tendopoli viale Pretoriano

Una distesa di tende e giacigli di fortuna sui giardini a ridosso delle Mura Aureliane. Siamo a viale Pretoriano, tra I e II municipio, vicino a San Lorenzo, alla Sapienza, al Policlinico Umberto I e alla stazione Termini. La foto in copertina, come quelle sotto, sono di questo fine settimana. L'ultimo sgombero con annessa bonifica delle masserizie accumulate c'era stato verso fine gennaio, il terzo del 2024. Inutile, perché i cittadini stranieri provenienti dagli hot spot in Sicilia o fuoriusciti dai CAS, i centri di accoglienza straordinaria gestiti da cooperative per conto della Prefettura, sono sempre di più e restano nel limbo dell'irregolarità sempre più a lungo. 

La storia delle Mura Aureliane. 

Le Mura aureliane furono costruite tra il 270 e il 273 dall’imperatore romano Aureliano per difendere la città dagli attacchi dei barbari.
C’era già una cinta muraria, le mura serviane, costruite sotto la Repubblica e che circondavano le sette colline storiche, ma la città si era sviluppata molto oltre.
Fino ad allora, il territorio stesso dell’Impero romano era più che sufficiente per proteggere Roma. Ma nel terzo secolo iniziò una crisi, con la nuova minaccia delle tribù barbariche che si spostarono verso il confine germanico. Le Mura Aureliane erano lunghe di 19 km, oggi rimangono 12,5 km.
Per costruirle rapidamente e anche per ragioni economiche e militari, molti edifici precedenti erano inclusi nel muro. Tra questi, l’Anfiteatro di Castrense, la Piramide di Cestio e parte dell’acquedotto dell’Acqua Claudia sulla Porta Maggiore. Furono anche incorporate molte residenze, in molti luoghi si possono vedere le finestre ostruite.                         Al tempo di Massenzio, fu in qualche modo rafforzato, ma sotto Onorio all’inizio del V secolo, l’altezza fu raddoppiata a causa della minaccia dei Goti, a circa 6,5 metri, creando così un doppio percorso, a un livello inferiore (diventando coperto e dotato di fessure) e un livello superiore merlato. Anche le torri furono rinforzate con un secondo piano.
Il mausoleo di Adriano sulla riva destra del Tevere fu incorporato nel muro in quel momento.

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