«Tutto è stato fantastico, questa città è meravigliosa». C’è una frase, che si sente ripetere ai pellegrini raccolti a Tor Vergata per la veglia di preghiera con il Papa. Una frase che attraversa i continenti e sembra mettere d’accordo tutti. Spagnoli, francesi, persino coreani. Sarà per l’entusiasmo che anima i giovani arrivati da ogni parte del mondo, o forse perché, per la maggior parte di loro, quella del Giubileo dei Giovani è stata la prima occasione che gli ha permesso di vedere Roma. Ma per i “ragazzi di Leone”, il giudizio sulla Capitale è più che generoso. «Questa città è incredibile», dice Yessenia che ha 27 anni e arriva da Guadalajara, in Messico. Bandana fucsia sulla testa, maglietta verde della nazionale di calcio e sorriso ancora carico di entusiasmo per i giorni trascorsi nella Capitale «Ho dormito alla Fiera di Roma - racconta - e mi sono trovata bene, penso non ci siano stati intoppi. Certo, eravamo davvero tanti in questi giorni, ma penso che sia andato tutto bene. Se dovessi dare un voto all’accoglienza della città? Direi un 10».
Susanna, 19 anni, viene dalla Polonia. È grazie al Giubileo, se ha potuto vedere Roma per la prima volta «e posso dire che sicuramente non sarà l’ultima». A sorprendere Susanna è stato soprattutto il calore dei cittadini. «Le persone sono state molto amichevoli con noi. I volontari sono stati gentilissimi, ma ovunque ci siamo sentiti accolti». Ma qualche nota stonata, ovviamente, c’è. Su tutte, la difficoltà nei trasporti, che vengono comunque promossi.
I TRASPORTI
«Noi dormivamo in zona Tiburtina, in una parrocchia - aggiunge Susanna - abbiamo utilizzato quasi sempre la metro e ci siamo trovati bene, ma i vagoni erano troppo spesso pieni». Stesso giudizio anche da parte di Admond, 26 anni, arrivato dalla Siria. «Penso che Roma, in generale, abbia superato la prova. E non era facile, perché siamo veramente tantissimi. L’unica cosa che poteva essere migliorata erano i trasporti pubblici, forse insufficienti. Però una cosa ha funzionato alla perfezione: il pass per i pellegrini».
Tra i pacchetti opzionali che potevano scegliere i ragazzi, infatti, c’era la possibilità di acquistare anche un pass trasporti: un Qr code attraverso il quale poter utilizzare tutti i mezzi pubblici della Capitale. Un’innovazione del Giubileo dei Giovani 2025 che, per i pellegrini, ha funzionato.
L’ACCOGLIENZA
Promosse anche l’organizzazione dei pasti e quella degli alloggi. «Non è il mio primo pellegrinaggio - spiega Tommaso, che ha 20 anni e viene da Trento - eppure, tra tutti, è stato quello più organizzato. Con la mia parrocchia sono stato qui a Roma anche pochi mesi fa, per il Giubileo degli adolescenti. E devo dire che ci siamo trovati sempre bene: dai pasti alle strutture. Noi abbiamo dormito in una palestra a Centocelle». E poi il clima gioioso che si è respirato a Roma in questi giorni. «La città era pienissima di giovani felici di essere qui, come noi - ha aggiunto Tommaso - abbiamo trovato persone aperte e accoglienti. Anche tra quelle del posto: mi aspettavo che fossero irritati per i disagi, invece anche i romani con cui abbiamo interagito ci hanno detto che erano contenti della nostra presenza. Per me, Roma si merita un bel 9».
Bene anche i presidi sanitari, sempre presenti nei luoghi di concentrazione dei ragazzi, e la distribuzione dell’acqua, di cui si è occupata Acea con 95 autobotti nei principali luoghi dell’evento. A Tor Vergata, tra ieri e oggi, sono stati distribuiti 4,5 milioni di litri di acqua.
Buoni voti anche per la gestione della sicurezza. «Ci siamo sentiti al sicuro, anche se in mezzo a così tante persone - dice Chloé, francese - sì, in metro a volte avevamo paura dei borseggiatori. Stavamo attente a tenere zaini e borse ben strette. Questo sicuramente è stato meno piacevole, ma nelle grandi città, è normale».
L’ARTE E LA CUCINA
Fuori dalla classifica, l’arte e l’architettura della città, che hanno sorpreso anche i giovani più indifferenti al tema. «Questa città è un museo a cielo aperto, è difficile non rimanerne stregati - commenta Raissa, che viene da Rio de Janeiro - l’unica cosa negativa? Non mi viene in mente nulla.. forse il caldo. Sembra assurdo, ma Rio è più ventilata, siamo sull’oceano».
Ma se non bastassero l’arte e l’accoglienza, a conquistare i giovani stranieri, ecco arrivare il cibo. Al primo posto quando si chiede ai pellegrini «la cosa che ti è piaciuta di più». Debora, 23 anni, non ha dubbi: gli spaghetti allo scoglio. Assaggiati per la prima volta l’altro ieri, qui a Roma. E poi, ovviamente, la pizza. «Quella con salsa al pomodoro - specifica Si-woo, un giovane arrivato dalla Corea - Tornare a Roma? Solo per quella, rifarei tutto il viaggio già la prossima settimana».