Federico Marino Fattori, morto il farmacista di Colli Aniene. L'omaggio allo storico dottore: «Meno farmaci, più consigli»

Aveva 84 anni il titolare della farmacia di viale Bardenzellu. I suoi clienti gli hanno dedicato un “poster” con i ringraziamenti

Federico Marino Fattori, morto il farmacista di Colli Aniene. L'omaggio allo storico dottore: «Meno farmaci, più consigli»
di Alessandro Cristofori
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mercoledì 17 luglio 2024, 00:16 - Ultimo aggiornamento: 18 luglio, 08:59

Tutti i quartieri romani sono caratterizzati da luoghi presenti lì da sempre che finiscono per diventare parte della vita di tutti gli abitanti: il muretto, la parete scrostata, la scalinata. Nel caso di Colli Aniene si può aggiungere la farmacia Fattori, che si prende cura della collettività dagli anni '60, ovvero gli albori dell'edificazione della borgata.

Il dottor Federico Marino Fattori è scomparso pochi giorni fa, ad ottantaquattro anni ne avrebbe compiuti ottantacinque ad agosto ma una malattia diagnosticata verso la fine di giugno ha spento il sorriso di quell'uomo gentile ma non il ricordo di intere generazioni che in lui hanno trovato un punto di riferimento a cui rivolgersi nei momenti più delicati.

Nella Chiesa di Santa Maria Maddalena de' Pazzi, lo scorso 10 luglio, la voglia di salutare quel medico sempre così affabile per l'ultima volta è stata più forte del caldo torrido.

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NEL NOME DEL PADRE
Uno dei due figli, Ferdinando, ha trascorso gli ultimi 25 anni a lavorare accanto al padre nella storica attività di Viale Bardanzellu 77a: «Non mi aspettavo tutto questo affetto - racconta - con i pazienti aveva un rapporto confidenziale. Amava ripetere che preferiva dare un farmaco in meno e un consiglio in più, poiché a volte quello è il miglior medicinale». Nonostante non fosse romano ma di Urbino con origini sammarinesi, per un biennio è stato anche presidente della fratellanza sammarinese di Roma, si era integrato alla grande in quel tessuto sociale che in questi decenni è inevitabilmente mutato così come l'intera società. Proprio il cambiamento non ha spaventato il Doc che anzi ha cercato sempre di offrire servizi diversi per soddisfare le esigenze di tutti: «Dal 1990, anno in cui ci siamo spostati nell'attuale sede - prosegue Ferdinando - abbiamo creato uno sportello psicologico, consulenze podologiche e fisioterapiche ma anche la telemedicina, dove grazie all'uso della tecnologia si possono snellire i tempi di attesa per una visita. Lui originariamente si occupava della preparazione dei medicinali ma con il tempo ha scoperto il piacere del contatto con le persone».

CORAGGIO E AMORE
Il periodo della pandemia è stato tra i più complicati da affrontare, in un momento del genere una figura rassicurante come quella del dottore è stata importantissima per superare quel periodo di smarrimento: «Soffriva di cardiopatia e quindi in quei primi mesi doveva stare particolarmente attento a non contagiarsi. Come molti colleghi è stato coraggioso ed è venuto spesso ad aiutarci offrendo il solito supporto competente ai suoi pazienti».

LE VISITE
Quegli stessi pazienti che non smettono di far sentire il proprio affetto: «Tanti continuano a venire per una parola di conforto o anche solo per farci un sorriso che a volte vale più di mille parole. Sono quelle persone che ci venivano a trovare portando torte fatte in casa, bottiglie di vino o pensierini al fine di ringraziare papà per la sua professionalità».

Un episodio ha emozionato la famiglia: «Dopo la sua scomparsa, sulla porta d'ingresso ho trovato un foglio dove in diversi hanno voluto lasciare un ricordo, un pensiero, o una dolce frase. Una cosa bellissima che penso spieghi l’unicità del feeling che era riuscito a creare con tutti». La farmacia proseguirà il suo lavoro, continuando gli insegnamenti del suo capostipite: «Nel nostro ramo oggi si usa l'espressione presa in carico dei servizi. Papà mi ha insegnato che si può sintetizzare con devozione verso il paziente. C'è da pensare a loro con empatia e con un rapporto che non deve mai dimenticare l'umanità. Quella che lui ha sempre avuto con tutti».

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