Ordinanza di Tosi: «Potete sparare ai lupi pericolosi»: la Forestale lo denuncia

Ordinanza di Tosi: «Potete sparare ai lupi pericolosi»: la Forestale lo denuncia
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Sabato 27 Settembre 2014, 16:57 - Ultimo aggiornamento: 28 Settembre, 12:02
Sparate ai lupi pericolosi. questo, in sintesi, il contenuto dell'ordinanza del sindaco di Verona Flavio Tosi.

Il primo cittadino ha infatti stabilito che è possibile «sparare e abbattere i lupi che danneggiano gli allevamenti e mettono in pericolo la città». In seguito all'ordinanza, il Corpo forestale dello Stato ha denunciato il sindaco leghista.



«Non si tratta di una ordinanza per sparare ai lupi in Lessinia, ma di un documento che, tenendo conto delle crescenti preoccupazioni dei residenti, famiglie ed allevatori delle zone montane del territorio veronese, vuole dare maggiori garanzie di sicurezza alla cittadinanza».



Questo il commento del Sindaco Flavio Tosi all'indomani della pubblicazione della sua ordinanza su «azioni verso gli animali selvatici allo stato brado che determinano pericoli per la sicurezza. Per chi vive in città - prosegue Tosi - non è facile capire la difficile situazione venutasi a creare con la ricomparsa del lupo in alcune zone del nostro territorio. Si tratta di un animale predatore, la cui presenza diviene ogni anno più numerosa e che, con i suoi attacchi al bestiame domestico, rappresenta un problema di non facile gestione per gli allevatori. Il lupo non è scomparso per caso dalle zone urbanizzate, ma perché la sua presenza è incompatibile con quella umana. La soluzione migliore, che abbiamo già chiesto, sarebbe quella di spostare l'animale in aree più idonee e meglio controllate, ma l'istituto nazionale competente non è d'accordo. Pertanto, a garanzia della sicurezza dei cittadini veronesi, è stato redatto un provvedimento che autorizza chiunque, in situazioni di pericolo e di danno grave per sé o per altri, a difendere la propria ed altrui incolumità con l'abbattimento dell'animale selvatico aggressore. Ripeto, nessuno autorizza la caccia ai lupi - conclude il Sindaco - il Comune di Verona riconosce al cittadino la libertà di difendersi in caso di attacchi o di situazioni di pericolo; situazioni che speriamo non si debbano verificare. Chi detiene legittimamente un'arma sa come o dove poterla usare; questo vale per tutte le situazioni non solo in caso di difesa da animali selvatici».



Il Wwf «plaude alla decisione del Corpo Forestale dello Stato che ha denunciato il Sindaco di Verona per l'ordinanza appena emessa che permetterebbe l'abbattimenti del lupo, animale particolarmente protetto a livello europeo». Il Wwf ribadisce che «l'ordinanza è illegittima e con il suo ufficio legale sta valutando di denunciarlo a sua volta per 'istigazione a reatò trattandosi di un atto di bracconaggio vero e proprio». Il lupo, rileva l'organizzazione ambientalista, «non ha certamente bisogno di nuovi nemici visto che è vittima di molti episodi di bracconaggio in tutta Italia e si stima che ben 200 animali all'anno muoiano per mano dell'uomo mettendo a rischio la sopravvivenza della popolazione».



«La tempestiva denuncia della Forestale sottolinea l'importanza di avere un corpo di polizia particolarmente dedicato alla tutela della biodiversità». Il WWF denuncia in una nota «la confusione istituzionale che regna nella gestione della fauna, dove amministratori locali prendono decisioni che impattano su specie particolarmente protette a livello europeo, come gia avvenuto per la Provincia di Trento per il caso Daniza. Occorre che lo Stato rivendichi le proprie competenze e garantisca la tutela di un patrimonio faunistico che è di tutti». «La sfida di conciliare le legittime esigenze delle popolazioni della Lessinia, una magnifica zona prealpina in provincia di Verona, con la conservazione della biodiversità e in particolare del lupo sono emerse anche nel convegno ''La Lessinia, il Parco, il lupO'' organizzato lo scorso 20 settembre dal Comune di Bosco Chiesanuova (Vr) con il WWF, a cui era presente la Regione impegnata in un progetto europeo, dove allevatori e amministratori locali -conclude la nota- si sono confrontati con esperti di conservazione e dove il WWF ha ribadito la disponibilità a collaborare per trovare soluzioni concrete e già disponibili, adatte a quel territorio, come già sperimentato in altre zone d'Italia».
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