L'impegno del ministero degli Esteri e del governo per «i 3.120 italiani» che languono, «innocenti o colpevoli» nelle carceri di altri Paesi in giro per il mondo è stato riaffermato stasera dal ministro degli Esteri. Rivolgendosi alle loro famiglie, la Bonino ha ricordato che non ci sono solo i marò in India o i tifosi laziali fermati in Polonia, ma anche centinaia di altri casi, talora in Paesi difficili visto che «la malagiustizia non esiste solo in Italia». I familiari «devono sapere che li seguiamo con grandissimo impegno, magari silenzioso».
I tifosi laziali a Varsavia Il ministro è tornato sulla vicenda dei tifosi laziali arrestati a Varsavia. In Polonia ne restano ancora 22, nove dei quali hanno un Daspo, il provvedimento che in Italia vieta di assistere alle partite. Il ministro ha ribadito che chi ha commesso reati va punito ma che «le responsabilità sono individuali» e che «non si fermano 150 persone». «Le retate - ha insistito - non mi sono mai piaciute».
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