Ballottaggi, il risultato spaventa il Pd e spinge FI a tenere unita la coalizione

Lorenzo Guerini
di Marco Conti
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Lunedì 15 Giugno 2015, 06:02 - Ultimo aggiornamento: 07:33
La sconfitta a Venezia del senatore del Pd Felice Casson era nell'aria e conferma quanto sia complicato sommare al ballottaggio i voti del partito di Renzi a quelli del M5S. L'esponente della sinistra del Pd, malgrado avesse al primo turno un vantaggio di ben dieci punti, perde contro l'imprenditore Luigi Brugnaro, appoggiato dai partiti del centrodestra.



LE DIFFICOLTÀ

Anche stavolta l'astensione l'ha fatta da padrone con una percentuale di affluenza ben sotto il cinquanta per cento che conferma una tendenza ormai costante e che coinvolge anche l'elettorato di sinistra. I cittadini di Venezia sono tornati alle urne dopo lo scioglimento del consiglio comunale a seguito dell'arresto del sindaco Orsoni per lo scandalo del Mose e dopo undici mesi di commissariamento. Una vicenda che ha spalancato la strada al centrodestra e che a Roma rappresenta un monito per la giunta di sinistra del sindaco Marino che se venisse sciolta ora porterebbe la Capitale alle urne nel prossimo autunno.



La difficoltà che incontra il governo nel gestire il problema dei migranti e le polemiche sulla sicurezza nelle città hanno sicuramente contribuito a rendere più forti i candidati della destra che si confermano a Chieti e vincono persino ad Arezzo, città del ministro Maria Elena Boschi.



IL BILANCIO

Il risultato più clamoroso resta però quello di Venezia che, dopo ventidue anni, torna a destra. «Nella città più bella del mondo dopo Firenze», come ebbe a definirla, Renzi subisce una sconfitta che rende ancor più sbiadita la vittoria ai numeri di due settimane fa, anche perché il successo ottenuto dal centrosinistra a Mantova e Trani compensa le sconfitte subite a Nuoro e Matera. Anche se ieri il vice segretario del Pd Lorenzo Guerini ha cercato di azzerare ogni valenza politica alla tornata elettorale, i risultati confermano il momento di appannamento del partito del premier e rendono ancora più lontano il ricordo dell'40,8% ottenuto alle elezioni europee.



IL MONITO

La sconfitta del senatore Felice Casson rappresenta però anche un monito per la sinistra del Pd che perde con un candidato che, risultati alla mano, non sfonda nell'elettorato moderato, non riuscendo neppure a intercettare il voto grillino. Per il centrodestra berlusconiano si tratta invece di una nuova iniezione di fiducia. Il neo sindaco Brugnaro riesce a capovolgere il risultato del primo turno, sommando i voti di Forza Italia a quelli dei Fratelli d'Italia e della Lega, e conferma quanto possa essere ancora competitivo il centrodestra. Ovviamente quando resta unito.