Alfano: solidarietà ai lavoratori e agli agenti feriti, nessuno vuole manganellare operai

Alfano: solidarietà ai lavoratori e agli agenti feriti, nessuno vuole manganellare operai
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Giovedì 30 Ottobre 2014, 15:21 - Ultimo aggiornamento: 17:35
«È lontana anni luce da noi l'idea di manganellare gli operai, così come penso sia lontana dagli operai la volontà di scaricare tensioni occupazionali sulla polizia». Lo ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, riferendo al Senato sugli scontri di ieri al corteo per l'Ast di Terni.



«Esprimo personale solidarietà ai lavoratori dell'Ast e della polizia feriti ieri», ha esordito il ministro. «I fatti di ieri sono stati oggetto di referto all'autorità giudiziaria, nel quale nessun manifestante è stato denunciato», ha poi riferito il ministro dell'Interno ribadendo che «è pieno diritto» dei lavoratori «manifestare, anche in modo aspro», ma sempre nei limiti della legalità.



«Ieri sono state ore delicate per Roma», ha spiegato il ministro, con 6 diverse manifestazioni e questo ha richiesto una «doverosa regolamentazione» dei cortei «per evitare criticità» ha detto il ministro sottolineando che ieri «a poche centinaia di metri di distanza gli uni dagli altri», c'erano oltre ai lavoratori di Terni, anche quelli di Marcianise, degli enti di ricerca di Roma, gli Lsu della regione Lazio e due presidi a Montecitorio. Tutti, ha sostenuto il ministro, volevano andare al Mise e al ministero del Lavoro.



«Serve un senso di responsabilità di tutti per evitare una scintilla che rischierebbe di innescare pericolose derive», ha continuato Alfano nell'informativa, sottolineando di provare «amarezza» per il fatto che «una questione centrale come il lavoro stia diventando scenario di contrapposizione tra lavoratori».



«Ci attendono settimane complesse e difficili», ha detto il ministro Alfano sottolineando che «siamo di fronte a diverse crisi industriali, a cui il governo sta cercando di far fronte». Il titolare del Viminale ha poi affermato che l'intervento del segretario della Fiom Landini «ha contribuito a riportare la calma tra i manifestanti».



«Vogliamo istituire un tavolo permanente di confronto al Viminale con i sindacati per gestire al meglio le manifestazioni», ha proseguito il ministro.



«Dall'insediamento di questo Governo si sono svolte 5.934 manifestazioni di rilievo e la stragrande maggioranza ha avuto un corso assolutamente tranquillo. Circa la metà (2.350) hanno avuto alla base problematiche sindacali e occupazionali. Se il Governo avesse voluto dare alla polizia linee di estrema durezza sui manifestanti avrebbe avuto migliaia di occasioni per farlo, Non l'ha mai fatto. Anzi, l'input dato è l'esatto opposto», ha continuato Alfano.



«Ciascuna politica faccia uno sforzo di coesione, evitando di cavalcare il disagio occupazionale, strategia che può dare frutti immediati, ma sarebbero frutti avvelenati», ha osservato ancora il ministro dell'Interno.