In un comunicato diffuso in serata, le fazioni ribelli hanno affermato di aver «rispettato il cessate il fuoco in tutto il territorio siriano» ma che «il regime e i suoi alleati non lo hanno fatto, con significative violazioni nelle regioni di Wadi Baraba e Ghouta». E «nonostante le continue richieste formulate al garante del regime (la Russia), tali violazioni continuano, minacciando la vita di centinaia di migliaia di persone». L'intesa del 29 dicembre sembrava presagire un'evoluzione positiva della crisi, non soltanto per l'avvallo all'accordo da parte della Russia, ma anche per l'ingresso come attore principale della Turchia, che ha sempre visto il regime di Assad come «fumo negli occhi», e che stavolta ha scelto di togliere il veto al regime, probabilmente per guadagnare una propria zona d'influenza nel Paese pacificato. Dopo appena quattro giorni dalla tregua, però, rischia di saltare di nuovo tutto. Ancora una volta.
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