Un ragazzo la minaccia di stupro e lei contatta la mamma: la risposta della signora diventa virale

Un ragazzo la minaccia di stupro e lei contatta la mamma: la risposta della signora diventa virale
di Costanza Ignazzi
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Lunedì 1 Dicembre 2014, 17:22 - Ultimo aggiornamento: 3 Dicembre, 00:34
Si era stufata di ricevere messaggi di dubbio gusto e allusioni sessuali varie sul profilo Youtube. Così una giornalista australiana ha deciso di adottare una tecnica dissuasiva quasi infallibile. Contattando le mamme dei ragazzi che la infastidivano.



Alanah Pearce, 21enne che si occupa di recensioni di videogiochi e titolare di un canale tematico su Youtube, è il bersaglio preferito di adolescenti nerd che sfogano su di lei la propria frustrazione nei confronti dell'universo femminile. Così, all'ennesima minaccia di stupro ha deciso di prendere il toro per le corna. «A volte ragazzi giovani mi inviano su Facebook commenti di dubbio gusto. E io ho cominciato a contattare le loro madri», ha twittato, scatenando un putiferio sui social.



Alanah si è limitata a cercare il contatto della mamma dell'autore delle belle parole e a metterla al corrente di quello che aveva fatto il pargolo, chiedendole se reputasse necessario parlarne con lui. «Oddio, quella piccola m... di mio figlio! - ha replicato la madre, sconvolta - sono così dispiaciuta! Certo che gli parlerò!». La risposta, condivisa su Twitter, è diventata virale in un attimo, con 37mila retweet.



La maggior parte dei commenti a sfondo sessuale che ricevo non provengono da uomini, ma da ragazzi giovani - ha spiegato la gamer - non gli si può rispondere razionalmente, perché tanto non capiscono. E ad un certo punto ho cominciato a sentirmi veramente a disagio».



Quindi, visto che dietro un uomo c'è sempre una donna (e dietro un adolescente una mamma, nella fattispecie), Alanah ha pensato che mettere le madri al corrente del comportamento dei propri figli fosse una buona idea. E per ora, ha avuto ragione. Delle 4 mamme contattate, solo una le ha risposto, ma ci sono buoni motivi per pensare che anche gli altri ragazzi, dopo la denuncia della 21enne, non se la passino poi tanto bene a casa.
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