Melania Trump copia il discorso di Michelle Obama

Melania Trump copia il discorso di Michelle Obama
di Anna Guaita
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Martedì 19 Luglio 2016, 08:39 - Ultimo aggiornamento: 10:59
CLEVELAND – Qualcuno parla di sabotaggio:  non è possibile che chi ha scritto il discorso che Melania Trump ha pronunciato a chiusura della prima giornata della Convention di Cleveland non fosse consapevole che per circa un terzo era preso di peso dal discorso che Michele Obama aveva pronunciato nella convention che nel 2008 nominava suo marito Barack.

 
 

 
La 46enne ex modella slovena, sposata a Trump da undici anni, è stata la star della prima serata della Convention, tanto che il marito è venuto in aereo per accompagnarla di persona sul palco della Quicken Loan Arena, dove il partito tiene la convention. E’ stato lui a presentarla, rompendo con la tradizione. E lei in una intervista poche ore prima aveva assicurato che il discorso se lo era scritto da sé e che ci aveva impiegato sei settimane.

 
In realtà nessuno crede che Melania abbia davvero scritto a sé i circa 8 minuti del discorso. E nessuno crede davvero che sia stata lei a copiare le parole di Michelle, “La tua parola è un impegno. Se dici che farai una cosa, la devi fare. E tratti la gente con dignità e rispetto”. E ancora: “Abbiamo seguito questi valori e li abbiamo passati ai nostri figli, e vogliamo passarli alle generazioni che verranno, perché sappiano che l’unico limite alle loro conquiste è la forza dei loro sogni e la volontà di lavorare per realizzarli”.


 
Il discorso di Melania era finito solo da pochi minuti quando il giornalista Jarrett Hill ha cominciato a twittare che c’era stato un plagio. Poi è scoppiato uno tsunami.  I social network sono esplosi, e le tv hanno allungato le loro dirette nella notte solo per discutere del presunto plagio.
 
Va tenuto conto che solo pochi giorni fa, dopo che Trump aveva annunciato il nome del suo vice, Mike Pence, era scoppiato un altro caso, per il nuovo marchio della campagna troppo prestamente disegnato, con la T di Trump che “penetrava” nella P di Pence, per di più con il fatto che in americano TP sta per “toilet paper” carta igienica. Il marchio è stato subito cestinato.
 
Ma questi due incidenti, uno dopo l’altro, hanno ieri sera scatenato i maligni: che ci sia qualcuno nella campagna di Donald Trump che vuole sabotare la sua candidatura?
 

 
 
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