Ieri, un tentativo di accoltellamento si è verificato vicini ad Hebron. Anche in questo caso un palestinese aveva tentato di accoltellare un soldato israeliano con un cacciavite e ed è poi stato ucciso. A Kikar, tra Gerusalemme e Ramallah, un’auto lanciata contro un gruppo di militari ha ferito un israeliano e secondo la radio locale l’assalitore sarebbe stato colpito dal fuoco delle forze di sicurezza.
Sangue anche alle porte della Città Santa: tre giovani israeliani sono stati accoltellati ieri. Tra di loro, anche il rabbino Eduardo Birmajer, fratello dello scrittore argentino Marcelo Birmajer. Gli aggressori sono stati uccisi.
Continua così senza sosta la cosiddetta “intifada dei coltelli”, iniziata lo scorso ottobre e così chiamata per il fatto che la maggior parte degli attacchi sono perpetrati con armi da taglio da parte di terroristi contro civili israeliani. Il bilancio complessivo di questi tre mesi di allerta è di 156 morti, di cui 122 palestinesi, 20 israeliani e uno studente americano. La ripresa delle violenze in questi giorni coincide proprio con la celebrazione del Natale in Terra Santa, che come tutti gli anni ha attirato a Gerusalemme centinaia di pellegrini.
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