L'ex sindaco di New York Bloomberg nominato ambasciatore Onu per l'ambiente: farà da tramite fra le grandi città del mondo

L'ex sindaco di New York Michael Bloomberg
di Anna Guaita
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Venerdì 31 Gennaio 2014, 22:57 - Ultimo aggiornamento: 1 Febbraio, 15:38
Tutti si chiedevano cosa avrebbe fatto Michael Bloomberg, ora che ha lasciato la guida di New York. Dopo 12 anni come sindaco, il miliardario iperattivista non sembrava certo desideroso di starsene a casa a godersi i suoi soldi. E una prima risposta è arrivata dal Palazzo di Vetro dell’Onu, dove il segretario generale Ban Ki-moon ha annunciato di aver scelto l’ex sindaco come ambasciatore Onu sui problemi dell’ambiente presso le grandi città del mondo. A Bloomberg viene chiesto non solo di creare una solida base di alleanze internazionale per spingere avanti le riforme, ma anche di presentare “proposte concrete” da includere nel documento di accordo sull’ambiente che l’Onu a novembre sottoporrà ai governi mondiali.



Bloomberg ha sempre sostenuto che l’iniziativa sull’ambiente deve venire localmente, con la mobilitazione dei cittadini: “Le città sono in prima linea – ha detto – perché le organizzazioni federali, nazionali e internazionali non riescono a concludere nulla, e cercano solo di prender tempo”. Lasciando il timone di New York dopo tre mandati – due da repubblicano e uno da indipendente – Bloomberg ha potuto effettivamente vantarsi di aver contribuito a riportare l’aria della città a standard di pulizia che non si vedevano da 50 anni. Il tasso di anidride solforosa è calato del 69 per cento negli ultimi cinque anni e le polveri sottili sono diminuite del 23 per cento. Il merito va soprattutto ai nuovi combustibili puliti usati per il riscaldamento di case e grattacieli. Ma Bloomberg ha indubbiamente ottenuto un ridotto uso delle automobili in favore delle biciclette, e ha reso la città anche più abitabile per i pedoni. Ha anche sempre sostenuto che non si deve “nascondere la testa nella sabbia” e ha proposto una quantità di lavori pubblici per proteggere New York da altri uragani come fu il devastante Sandy nel 2012.



Bloomberg è presidente dell’associazione C40, che riunisce le megacittà del mondo (ne fanno parte anche Roma, Milano e Venezia) in lotta contro il cambiamento climatico. Il prossimo summit si terrà a Johannesburg fra pochi giorni, e qui Bloomberg cederà la guida dell’associazione al collega Eduardo Paes, sindaco di Rio de Janeiro. Dopodiché comincerà il suo lavoro di città in città, dedicandosi però anche a cittàò medie e piccole, per creare un tessuto fitto di iniziative locali. La nomina di Bloomberg è stata accolta con entusiasmo. L’ex sindaco, tredicesimo al mondo quanto a ricchezza personale, è noto per essere una persona concreta e poco ideologica. Questo dovrebbe rendergli possibile comunicare con leader di diverse tendenze politiche. Di certo è quello che Ban Ki-moon spera, consapevole che l’iniziativa Onu sull’ambiente sta languendo. Ci vogliono nuova energia e nuove idee, e soprattutto una voce che si faccia ascoltare. Le prime reazioni sono positive. L’ambasciatrice Usa alle Nazioni Unite, Samantha Power, non esattamente una signora dedita a complimenti facili, ha lanciato un tweet entusiasta: “Mike Bloomberg sa come ottenere risultati. Abbiamo bisogno di leader come lui qui all’Onu”.
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