Al Qaeda annuncia jihad in India: videomessaggio di Al Zawahiri

Al Qaeda annuncia jihad in India: videomessaggio di Al Zawahiri
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Giovedì 4 Settembre 2014, 16:12 - Ultimo aggiornamento: 5 Settembre, 16:53
​Le autorit indiane hanno diffuso un'allerta antiterrorismo in tutto il territorio, dopo che il leader di al Qaeda, Ayman al Zawahiri, ha annunciato in un video la creazione di una nuova branca delle rete terrorista nel subcontinente indiano.






Il videomessaggio In un messaggio di 55 minuti, considerato autentico dal governo di Nuova Delhi, al Zawahiri si rivolge ai musulmani in Myanmar, Bangladesh e negli stati indiani del Gujarat, l'Assam e il Kashmir perché si riuniscano sotto la bandiera di «Al Qaeda nel Subcontinente indiano» per «combattere la jihad contro i nemici, liberare le proprie terre, restaurare la propria sovranità e far rivivere il califfato».



Asim Umar A guidare la nuova branca dell'organizzazione terrorista, annuncia Zawahiri, sarà Asim Umar, capo del comitato di al Qaeda per la Sharia in Pakistan. Nel lungo messaggio viene anche riconfermato il legame di lealtà con il leader dei talebani afghani, il mullah Omar. «Siamo in allerta per sventare ogni attacco», ha dichiarato un portavoce del ministro indiano degli Interni, Rajnath Singhj, dopo un vertice sulla sicurezza.



La strategia La nuova branca dell'organizzazione terroristica fondata da Osama bin Laden è la terza dopo al Qaeda nel Maghreb e al Qaeda nella Penisola Arabica. La scelta del Subcontinente indiano non appare casuale: il passato dell'impero Moghul offre un terreno adatto per sviluppare una narrativa di riscossa musulmana in India, un paese dove vive una forte minoranza islamica e che è ora governato dal partito nazionalista hindu Bharatiya Janata (Bjp). In particolare in Gujarat vi sono state violenze settarie nel 2002 in cui sono morti centinaia di musulmani, nell'Assam vi sono state violenze fra tribù locali e musulmani di origine bengalese con decine di migliaia di sfollati, il Kashimir conteso fra India e Pakistan è da decenni teatro di violenze e tensioni interreligiose. Mentre in Myanmar (ex Birmania) la minoranza musulmana dei Rohingya è vittima di violenze e discriminazioni. Ma soprattutto, nota il Washington post, al Qaeda vuole contrastare la concorrenza dei rivali dello Stato Islamico.



La competizione con l'Isis L'organizzazione guidata dall'autoproclamato califfo Abu Bakr al Baghdadi sta cercando infatti di far breccia anche in quest'area. Alcuni musulmani indiani sono già partiti volontari per la Siria dopo la diffusione di video di reclutamento in urdu, tamil e altre lingue locali. In Pakistan e Afghanistan sono stati distribuiti volantini scritti in pashtu e dari, mentre alcune fazioni di talebani hanno giurato fedeltà allo Stato Islamico. L'India è stata teatro di gravi attentati terroristici di matrice islamista, come gli attacchi di Mumbai che nel 2008 causarono 166 morti e furono attribuiti al gruppo pachistano Lashkar-i-Toiba, collegato ad al Qaeda. Tuttavia, sottolinea il Washington Post, malgrado le tensioni esistenti, il subcontinente indiano ha una tradizione di pluralismo e tolleranza. «Lo zelo puritano di al Qaeda, cresciuto in luoghi come l'Arabia Saudita, è completamente alieno» a quest'area. E i governi del subcontinente, in particolare India e Bangladesh, hanno rafforzato la cooperazione antiterrorismo.
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