Eni, utile in calo ma sale il dividendo. Descalzi: «Conti eccellenti nonostante la crisi»

Eni, utile in calo ma sale il dividendo. Descalzi: «Conti eccellenti nonostante la crisi»
di Roberta Amoruso
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 18 Febbraio 2015, 17:11 - Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 14:01
Il calo del prezzo del petrolio ha lasciato il segno sui conti 2014 di Eni. L’utile del gruppo si colloca nella parte bassa del consensus degli analisti (il risultato netto adjusted si è fermato a 3,71 miliardi, in calo del 16,3% rispetto all'anno precedente). Eppure il mercato ha apprezzato e il titolo sale di oltre il 3%.



La Borsa premia conti in cui la flessione dell'ebit delle attività di esplorazione&produzione, sceso del 34,3% negli ultimi tre mesi dell’anno rispetto al terzo trimestre 2014 a 2,032 miliardi di euro, è stata almeno in parte compensata dalle sorprese arrivate dalle attività gas&power e al business refining&marketing. In particolare, quest’ultimo ha beneficiato della crescita dei margini di raffinazione, mentre il gas&power, pur sempre debole, è stato capace di una ripresa che ha superato le stime degli esperti.



Apprezzata anche la riduzione del debito a 13,7 miliardi di euro, superiore alle attese (14,8 miliardi), grazie alla crescita della cassa che ha compensato gli investimenti. Del resto, è stato lo stesso numero uno del gruppo, Claudio Descalzi, a sottolineare come «nel quarto trimestre, anche in presenza di un contesto di mercato sfavorevole, Eni ha «ottenuto eccellenti risultati ed una generazione di cassa record negli ultimi sei anni». Frutto «dell’elevato valore della produzione upstream e dell’accelerazione della ristrutturazione dei business mid-downstream».



Il cash flow operativo del trimestre è infatti pari 5,37 miliardi (+69%) e 15,09 miliardi nel 2014 (+37%). Numeri che hanno permesso di aumentare la distribuzione del dividendo a 1,12 euro per azione, rispetto agli 1,10 euro dell’anno scorso. Una mossa che ha colto di sorpresa gli analisti, preoccupati invece che potesse arrivare un taglio della cedola.

In futuro, per tamponare l’effetto petrolio, il gruppo farà leva sul taglio dei costi. Tanto che per il 2015, assumendo uno scenario di prezzi bassi del petrolio, «stimiamo una ottimizzazione dei costi di 2,5 miliardi di euro», ha spiegato l’ad di Eni, aprendo la conference call con gli analisti. Descalzi ha indicato una ottimizzazione dei costi operativi, la riduzione delle spese di esplorazione

e il focus su progetti.



Quanto agli investimenti, il taglio sarà del 14%, pari a 2 miliardi di euro. Nessun commento, invece, sulle indiscrezioni che parlano di un imminente spin off con quotazione della divisione gas & power. «Posso dire quello che ho già detto a luglio: consideriamo prima di tutto la possibilità di dare più valore al nostro gas retail che è un segmento molto forte con 10 milioni di clienti», si è limitato a commentare Descalzi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA