Ruby bis, Lele Mora: ad Arcore amanti, non prostitute

Ruby bis, Lele Mora: ad Arcore amanti, non prostitute
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Giovedì 25 Settembre 2014, 15:37 - Ultimo aggiornamento: 26 Settembre, 13:36

Dal nostro inviato Claudia Guasco

Felpa marrone e crocefisso al collo, Lele Mora si presenta come sempre puntuale in aula per il processo d'Appello Ruby bis. «A mezzogiorno me ne devo andare, faccio più di due ore di lavori sociali ogni giorno nella comunità di don Mazzi», dice.


Condannato in primo grado a sette anni di carcere (come Emilio Fede, mentre a Nicole Minetti sono stati inflitti cinque anni), l'ex talent scout parla delle serate ad Arcore e dell'assoluzione di Silvio Berlusconi dalle accuse di concussione e prostituzione minorile: «Sono due processi totalmente diversi, anche se il fine è uno solo. Ma sono contento per l'assoluzione di Berlusconi, la trovo una cosa giusta, perché ognuno a casa sua può fare quello che preferisce».

Villa San Martino, assicura Mora, «non era una casa di tolleranza, quelle ragazze non erano prostitute ma al massimo amanti e un'amante al suo uomo può chiedere quello che vuole».

E l'ingombrante presenza della minorenne Karima El Mahroug tra le giovani ospiti? «Ruby non ha mai avuto rapporti sessuali con Berlusconi, posso confermarlo, aveva solo rapporti economici. Era una furba e lui da uomo generoso l'ha aiutata. E comunque l'ex Cavaliere non aveva certo bisogno né di me né di Fede se voleva qualche signorina per divertirsi».

A fine ottobre i giudici della corte d'Appello di Milano depositeranno le motivazioni della sentenza, nelle quali spiegheranno i motivi per cui il fondatore di Forza Italia non ha commesso i reati di prostituzione minorile e concussione. «Probabilmente è stata valutata la mia tesi portata in Parlamento, ovvero che Silvio Berlusconi aveva la consapevolezza di una parentela tra Ruby e l'ex presidente egiziano Mubarak», commenta l'ex parlamentare del Pdl Maurizio Paniz, in toga per difendere da avvocato l'ex direttore del Tg4 Emilio Fede. Paniz ritiene «giusta» la sentenza di assoluzione dell'ex presidente del Consiglio, perchè «io già l'avevo dichiarato in lungo e in largo e quanto detto da me in Parlamento è stato sostenuto anche dall'avvocato Coppi nella sua arringa. La Corte d'Appello ne avrà tenuto conto».

La differenza, sostiene, «la fa la lettura delle carte processuali, altri parlavano senza neanche averle lette». La non colpevolezza di Berlusconi può essere considerata un precedente favorevole per gli imputati Fede, Minetti e Mora? «Non cambia nulla rispetto al processo. Sono ipotesi di reato svincolate - aggiunge Paniz - Anzi dovremo essere più bravi perché l'accusa potrebbe cercare di correggere il tiro e potrebbe sviscerare alcuni spunti che magari aveva trascurato».

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