Prima di Pasqua, invece, il procuratore aggiunto Paolo Ielo e il pm Mario Palazzi depositeranno ai giudici della Suprema Corte il ricorso contro la decisione del Riesame, che ha annullato l'interdizione dal servizio per Scafarto, indagato per falso in atto pubblico, rivelazione del segreto d'ufficio e depistaggio.
La Procura resta convinta «che l'ufficiale dei carabinieri abbia avuto la finalità di dimostrare il coinvolgimento di Tiziano Renzi, e l'interesse a interferire nelle indagini da parte del figlio Matteo, allora premier» e che per questo abbia manipolato un'informativa chiave dell'inchiesta. Per il Tribunale della Libertà, invece, si sarebbe trattato di un errore materiale, fatto in buona fede.
Intanto, è tornato libero Alfredo Romeo, figura-chiave dell'indagine romana. L'ha deciso la I sezione del Tribunale di Napoli, davanti alla quale, il 10 aprile prossimo, comincerà il processo a carico dello stesso Romeo e del suo collaboratore Ivan Russo. Sono entrambi accusati di corruzione.
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