Tragedia sul Monte Rosa: si stacca il rampone, giornalista parlamentare muore a quota 3.900

Tragedia sul Monte Rosa: si stacca il rampone, giornalista parlamentare muore a quota 3.900
di Francesco Padoa
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Domenica 9 Agosto 2015, 16:24 - Ultimo aggiornamento: 16 Agosto, 17:38

Era quasi arrivato in cima, il fiato un po' corto ma il mondo ai suoi piedi.

Obiettivo Punta Giordani, 4.046 metri sul livello del mare, una delle cime del massiccio del Monte Rosa, in terra italiana. Ma non ce l'ha fatta. Un alpinista italiano è morto sabato sera sulla Cresta del Soldato, a quota 3.900 metri. A dare l'allarme è stato il suo compagno di cordata. È stata forse la rottura di un rampone a causare l'incidente in cui ieri sera ha perso la vita Roberto Landucci, di 50 anni, di Milano. Il suo compagno di cordata, che lo precedeva, durante un passaggio sopra a un canale di ghiaccio a 3 mila 900 metri di quota, ha sentito uno strappo violento sulla corda, senza riuscire a vedere la caduta.

LA DINAMICA

È scivolato sul ghiaccio dopo aver perso un rampone ed è stato strangolato dalla corda che teneva a tracolla e con cui era legato al compagno di scalata.

Così, secondo la ricostruzione del Soccorso alpino della Guardia di Finanza di Cervinia, è morto Roberto Landucci. Il medico legale ha appurato che il decesso è avvenuto per soffocamento. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, i due giri di corda che teneva a tracolla non erano bloccati. Così, quando ha perso un rampone, è scivolato e la fune è andata in trazione, stringendosi e strangolandolo. L'altro scalatore, che non era in una posizione tale da poter assistere alla scena, ha sentito solo un forte strattone e ha trattenuto il compagno. Il nullaosta del pm Pasquale Longarini per il trasferimento della salma dal cimitero di Aosta è atteso domani. I due erano diretti alla Punta Giordani (4.046 metri): forse in lieve ritardo e un po' stanchi, per abbreviare il percorso avevano deciso di passare sul canale di ghiaccio. Alle operazioni di recupero del corpo in elicottero, oltre al Soccorso alpino della Guardia di Finanza di Cervinia, ha partecipato anche il Soccorso alpino valdostano.

LA META

I due erano diretti alla Punta Giordani, forse in lieve ritardo sulla tabella di marcia. Avevano lasciato la funivia che porta a Punta Indren, a quota 3.200, e da lì avevano cominciato il percorso, inizialmente più agevole e poi sempre più impegnativo, che dopo oltre 800 metri di dislivello li avrebbe portati a raggiungere il traguardo che si erano prefissati. Dovevano arrivare in cima e poi ritornare indietro, forse fino al rifugio Gnifetti, a quota 3.647. In lieve ritardo e un pò stanchi, per abbreviare il percorso si sono diretti verso un piccolo canale di ghiaccio, che li avrebbe condotti sotto la cima. Una scorciatoia forse fatale. È stato proprio il suo compagno di avventura a lanciare l'allarme e a chiedere aiuto una volta raggiunto il rifugio più vicino. Il corpo è stato recuperato in serata da squadre del Soccorso Alpino Valdostano. Sarà l'esame del medico legale a chiarire le cause della morte.

CHI ERA

La vittima dell'incidente, Roberto Landucci, era un giornalista milanese dell'agenzia Reuters e da anni viveva a Roma come corrispondente parlamentare. Amava la montagna, ma le sue passioni spaziavano dai viaggi al nuoto fino alla corsa. Spostato con Anna, giornalista di Radio Popolare, Roberto lascia due figli, un ragazzo e una bambina. Per la piccola aveva girato per ore, lo scorso inverno, il mercato di Porta Portese alla ricerca della bicicletta giusta. E quanto lei l'aveva trovata, una bella bici rosa con il sellino bianco e il cestino, i suoi occhi brillavano di felicità. Dotato di un grande spirito critico, Landucci era cordiale con tutti ma aveva la capacità di mantenere la giusta distanza da quelli di cui doveva scrivere. E il suo atteggiamento era uguale con tutti, avesse davanti il premier o l'ultimo dei consiglieri comunali. Era un giornalista di quelli che non appaiono, che lavorano dietro le quinte macinando notizie, con una scrittura chiara e una verifica meticolosa delle fonti e delle informazioni. Preferiva "bucare" piuttosto che scrivere qualcosa di non corretto. Un lavoro che gli piaceva e che lasciava solo per stare con i figli, come quando andava con la più piccola a pulire il parco dove giocava con i suoi amichetti. O per seguire il richiamo del silenzio della montagna, la sua grande passione.

IL CORDOGLIO

L'Associazione stampa parlamentare esprime «tutto il suo dolore per l'improvvisa scomparsa del collega Roberto Landucci, giornalista appassionato e meticoloso, persona squisita, sempre affabile e sorridente con tutti. Un pensiero affettuoso va alla moglie Anna e a tutti i famigliari».

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