Alagna Valsesia da vedere, da mangiare e da fare: le 3 cose da non perdere

Una settimana bianca per gli amanti del freeride, della buona tavola e delle storie antiche, in una località piemontese dal glamour raffinato fondata nel XIII secolo dal popolo Walser

La montagna di Alagna Valsesia (foto di ATL Biella Valsesia Vercelli)
di Sabrina Quartieri
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Venerdì 21 Gennaio 2022, 16:17

Un villaggio dal fascino discreto, annidato ai piedi del versante meridionale del Monte Rosa, seconda montagna per altezza delle Alpi dopo il Monte Bianco: è la piemontese Alagna Valsesia, una cittadina d’alta quota in provincia di Vercelli con una storia tutta da conoscere, fin dalle origini: la sua nascita la si deve al popolo Walser, originario dell’Alto Vallese in Svizzera, che si stabilì in questo territorio nel XIII secolo. A svelare, oggi, il mondo di allora, come in un museo “a cielo aperto”, sono le caratteristiche case di pietra e larice, maestose e ancora ben conservate, che compongono il centro abitato e non solo. Ma Alagna Valsesia è molto di più: la sua moderna stazione sciistica e le sue piste che fanno parte del comprensorio Monterosa Ski, rendono la destinazione una meta di vacanza ideale per una settimana bianca in libertà. La zona, infatti, è conosciuta come il “paradiso” del freeride.  A rendere il luogo ancora più invitante ci pensa l’enogastronomia, con i piatti tipici piemontesi d’alta quota pronti a conquistare i palati, dopo una giornata all’insegna dello sport. Ai tavoli delle baite e dei ristoranti, è possibile ordinare, oltre alle portate più sostanziose come la polenta concia, anche un tagliere di mocetta, un salume locale simile alla ben più nota bresaola; una miaccia (una cialda croccante da farcire con ripieni dolci o salati); o, ancora, una fetta di torta del ricettario Walser. Tra le piste sopra Alagna, poi, si pernotta all’insegna dell’autenticità in deliziose casette in pietra di fine ‘800, con tanto di legnaia e arredi che ricordano le ambientazioni dell’amatissima Heidi. 

Dal museo “a cielo aperto” sulle tracce dei Walser all’enogastronomia, fino alle giornate sugli sci nel “paradiso” del freeride: cosa non perdere ad Alagna Valsesia 

Una meta di vacanza ideale per una settimana bianca in Piemonte che mette d’accordo tutti: Alagna Valsesia, località di montagna delle Alpi Pennine ai piedi del Monte Rosa, è il “paradiso” dei fuoripista sulla neve, ma è anche il posto giusto per chi, allo sport, alterna le visite culturali e i piaceri della buona tavola. La cittadina in alta quota della provincia di Vercelli, infatti, è la passeggiata perfetta per ammirare le antiche case medievali del popolo Walser e la destinazione che, con le sue insegne enogastronomiche, conquista i palati più curiosi. 

1. Passeggiata nel passato alla scoperta delle tradizioni Walser

Lo scenario è magico in questo periodo dell’anno, con i tetti delle case del villaggio e le vette tutt’intorno ricoperti di una soffice e vaporosa coltre bianca. Nella candida veste invernale, Alagna Valsesia racconta al meglio la sua affascinante storia di cittadina fondata nel XIII secolo dai Walser, la comunità germanica originaria dell’Alto Vallese svizzero. Un popolo che, in epoca medievale, si stabilì lungo l’arco alpino, là dove nessuno prima aveva mai osato. Passeggiando lungo il corso pedonale del centro e inoltrandosi tra i suoi vicoli, si mostrano in tutta la loro imponenza le antiche dimore rurali dei Walser, caratterizzate dalla maestosa struttura in pietra e dai loggiati con le pertiche trasversali di legno brunito, utili per quando si usava essiccare il fieno, la segale e la canapa. Spingendosi fino a Pedemonte, una frazione di Alagna, si entra all’interno di una di queste abitazioni: è il Walser Museum, inaugurato nel 1976. La casa aperta al pubblico (su prenotazione) è di tre piani, è datata 1628 e risulta perfettamente conservata. Varcata la soglia d’ingresso, si esplorano diversi ambienti, dalla stalla all’alcova con la “Stuba”, dal fienile alla stanza per i filati o per gli attrezzi, usati principalmente nell’agricoltura e nella lavorazione del legno. Ma non finisce qui. Spiega la guida escursionistica Alessandra Fusé: «Per immergersi nella cultura, architettura e tradizione dei Walser, si può fare un trekking in Val Vogna e scoprire i minuscoli villaggi fondati da questo popolo, come Oro, Cà Piacentino, Rabernardo con il suo museo etnografico Walser e l’incantevole Peccia, primo centro colonizzato nel 1325 da nuclei provenienti da Gressoney (Valle d’Aosta). Con la neve, i paesaggi sono ancora più idilliaci: il larice scuro contrasta con il candore del manto, e le antiche frazioni Walser punteggiano la valle imbiancata, rendendola suggestiva come un presepe», spiega l’esperta.

La stessa aggiunge: «Con la bella stagione, invece, si può proseguire fino al Rifugio Ospizio Sottile, l’ospizio più alto d’Europa con i suoi 2.480 metri di quota, risalendo l’antichissima via di collegamento tra la Valsesia e la Valle d’Aosta, per ammirare gli stessi meravigliosi paesaggi alpini, immutati da secoli».

Il Walser Museum di Pedemonte (foto di ATL Biella Valsesia Vercelli)

2. La cucina locale tra ricette Walser e prodotti tipici 

Se la montagna mette appetito, la tavola valsesiana si fa trovare pronta con tante prelibatezze sostanziose che sfidano il freddo d’alta quota. Immancabili sono le miacce, delle sottilissime e croccanti cialde che vanno d’accordo con tutte le farciture, dal cioccolato alla toma, un formaggio prodotto negli alpeggi della zona secondo le antiche ricette. Per una fame da lupo, arriva la polenta concia (con burro, fontina e toma), ma non mancano dei ricchi piatti a base di selvaggina, mentre il tagliere, bello appetitoso, sfoggia la mocetta, un salume di carne bovina salata e stagionata, che ricorda la bresaola. Il tutto, da abbinare a un calice di vino del Nord del Piemonte, che sia la Docg Gattinara (apprezzato anche alla corte dell’Imperatore Carlo V) o l’Erbaluce. Tra gli indirizzi che vale la pena provare, sulle piste sopra Alagna Valsesia è consigliato rifocillarsi alla baita dell’Alpe Seewij, per immergersi nel “genius loci” più autentico di queste montagne: al rifugio si respira tutta la storia di un piccolo agglomerato urbano edificato dai Walser a fine Ottocento a 1950 metri di quota. Il titolare gestisce sia le casette in pietra dove si pernotta, che il ristorante dall’atmosfera accogliente e dai piatti veraci, come Polenta e salsiccia. A Pedemonte, il più antico borgo di Alagna Valsesia, è imperdibile il ristorante Montagna di Luce: l’ospitalità è cordiale e l’ambiente raffinato e tipico. Il locale è ricavato in un’antica abitazione degli antenati germanici. La sua cucina è prelibata e la selezione dei prodotti è pensata per sostenere la filiera produttiva locale, tra Taglieri a base di salumi e formaggi tipici e i Bacetti, ghiotti bignè fatti in casa con fonduta di toma di Maccagno.

I prodotti tipici di Alagna Valsesia (foto di ATL Biella Valsesia Vercelli)

3. Divertirsi nel “paradiso” del freeride

Con le sue adrenaliniche discese di neve polverosa fuori dai tracciati, per sfrecciare con tavole da snowboard e sci ai piedi, dove nessuno ha ancora lasciato la scia, Alagna Valsesia si riconferma il “paradiso” del freeride. I fuoripista si snodano tra scenari incontaminati nel Parco naturale Alta Valsesia, ovvero l’aria protetta più alta d’Europa con i 4.554 metri di Punta Gnifetti. Una vetta del massiccio del Monte Rosa che ospita la Capanna Regina Margherita, orgoglio del Cai: il rifugio è da brividi per la posizione arroccata sulla cima, ed è intitolato alla consorte di Re Umberto I di Savoia, che qui pernottò nel 1893, anno dell’inaugurazione della struttura, dopo aver affrontato la salita al seguito delle guide alpine. Ma Alagna Valsesia è ideale anche per praticare lo sci nelle varianti meno convenzionali, come il telemark, la sciata in stile vintage a tallone libero con bastone. Il territorio ha molto da offrire pure agli appassionati di sci alpinismo, gli sportivi che, sulla neve, rinunciano volentieri agli impianti di risalita. Vale lo stesso per gli amanti del trekking invernale con le racchette ai piedi o per gli intrepidi delle scalate, qui lungo delle suggestive cascate di ghiaccio. Inoltre Alagna Valsesia, che confina con il comune svizzero di Zermatt, grazie al Monterosa Ski di cui fa parte e alla nuova funivia che la collega con Gressoney e Champoluc in Valle d’Aosta, vanta percorsi sempre nuovi in uno dei comprensori sciistici, per altezza, più grandi d’Europa, con i 4.634 metri di Punta Dufour.

Alagna Valesia, il "paradiso" del freeride (foto di Adam Clark)
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