Li ha depositati in una busta con allegato un biglietto di scuse davvero sincere, anche se con più di qualche sgrammaticatura e qualche cancellazione con il bianchetto, nella sua cassetta della posta della sua casa di proprietà in via Carpenè. Nel biglietto, scritto con alcuni caratteri in stampatello e altri in corsivo, con una penna biro blu, su un foglio a quadretti, tagliato a metà in modo irregolare con le forbici, di un block notes di medio formato, si legge: "Circa 4 anni fa, vicino alla scuola Mazzini, ho trovato una piccola borsa e all'interno c'erano 385 euro e i documenti di un signora. Ho preso i soldi. Ho rintracciato la sua casa e ho lanciato la borsa all'interno dell'edificio. L'ho lanciato lì perché ho visto la signora entrare in casa. Oggi avevo messo in una busta la cifra dei soldi e un biglietto dove la pregavo di perdonarmi, se no neanche Dio mi avrebbe perdonato".
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