Copasir, Vigilanza Rai e Antimafia: il nodo delle commissioni bicamerali

di VAlentina Errante
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Domenica 27 Maggio 2018, 19:09
Copasir a Lorenzo Guerini, Vigilanza Rai a Maurizio Gasparri e Antimafia a Marco Minniti, ma non da presidente. La trattativa per le commissioni bicamerali, subordinata alla travagliata formazione del governo e per consuetudine assegnata alle opposizioni, è già cominciata. Ma anche su questo campo la nuova maggioranza potrebbe sorprendere, decidere di violare i taciti accordi in vigore nella prima e nella seconda Repubblica, archiviare le regole del manuale Cencelli e assicurare qualcosa in più a Berlusconi in cambio di un'opposizione soft. L'ipotesi che il governo non si formi e salti sulla nomina di Paolo Savona all'Economia non è del tutto esclusa, ma intanto a trattare per gli incarichi alla presidenza delle commissioni bicamerali, sono Pd e Forza Italia.

GLI EQUILIBRI
Le Commissioni permanenti, sono ventotto: quattordici alla Camera dei deputati e altrettante al Senato, coprono gli stessi ambiti dei ministeri ed esaminano i testi di legge. In alcuni casi votano in modo definitivo. Per questo, per quanto sia garantita la presenza di tutti i partiti all'interno, si sa già che la presidenza è destinata alla maggioranza. Anche questo però è un passo successivo alla formazione dell'esecutivo, perché, per eleggere i presidenti, si tiene conto della distribuzione degli incarichi di governo, abitualmente la presidenza non viene assegnata allo stesso partito che ha già il ministero di riferimento. Per questo vengono formate dopo il voto di fiducia al Governo. Ai presidenti spetta un'indennità di 1.200 euro netti, ma anche per i due vicepresidenti e i due segretari sono previsti gettoni. Le commissioni permanenti, però, non sono le uniche. Nella scorsa legislatura, tra Camera, Senato e organismi bicamerali c'erano altri 28 tra commissioni e comitati. Ed è su questi che le opposizioni stanno trattando, con qualche tensione. Perché di prassi le presidenze andrebbero assegnate ai partiti che non governano.

I TEMPI
Sempre che le consuetudini vengano rispettate, la presidenza delle commissioni bicamerali e dei comitati spetterebbe all'opposizione. Per gli Azzurri vale più la commissione che deve vigilare sulla Rai che il Copasir, il comitato parlamentare che si occupa di controllare i servizi segreti. Soprattutto se, alla fine, come pare, l'uomo del Pd fosse davvero Lorenzo Guerini, renziano doc, ma capace di mediare. Un uomo, insomma, dal quale l'ex Cavaliere si sentirebbe in qualche modo garantito. Un segnale ulteriore della tensione che si respira nel Pd e delle distanze tra Renzi e il ministro dell'Interno uscente Marco Minniti. Lo strappo si era consumato con l'ascesa di Minniti dopo la nomina nel governo Gentiloni ed era diventato evidente al momento delle candidature, quando il numero uno del Viminale era stato messo in lista all'uninominale a Pesaro, mentre era stato escluso Nicola Latorre, legato al ministro degli Interni. Per Minniti, sottosegretario con delega ai Servizi proprio nel governo Renzi, ministro dell'Interno con grande visibilità nell'esecutivo uscente, la destinazione più scontata, all'opposizione, sarebbe stata proprio la presidenza del Copasir. E invece il suo nome, citato nel primo discorso post elettorale di Renzi per rappresentare la debacle del 5 marzo, non è neppure stato fatto. L'ipotesi è che possa essere indicato per la commissione bicamerale Antimafia, la cui prsidenza, di prassi va però alla maggioranza. Ma anche questo è da vedere. Sempre che la partita tra Salvini e Di Maio e il Colle porti alla nomina di un nuovo esecutivo.
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