Almeno in un caso di abuso il ginecologo avrebbe somministrato alla paziente un farmaco narcotizzante per limitarne la reattività. È quanto emerge dall'inchiesta che ha condotto alla misura cautelare del medico nei cui confronti carabinieri e polizia hanno accertato tra il 2014 e il 2015 una serie di casi di violenze sessuali commesse nei confronti di pazienti che si erano rivolti a lui per delle visite specialistiche.
Il medico con le pazienti utilizzava manovre definite «terapeutiche» strofinando i suoi genitali su di loro, simulando atti sessuali, e palpeggiandole nelle parti intime. Nella maggior parte degli episodi verificatisi in ambito ospedaliero il ginecologo non si sarebbe curato della presenza, in zone attigue a quelle in cui si svolgevano le visite, di colleghi di lavoro ed altri pazienti.
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