Milano, in cella l'Arsenio Lupin degli ospedali

Milano, in cella l'Arsenio Lupin degli ospedali
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Lunedì 17 Settembre 2018, 13:26
Ha seminato allarme e paura in corsia, tra i pazienti e i loro parenti, il moldavo ora in cella che dallo scorso agosto, per mettersi in tasca pochi spiccioli, scassinava i distributori di caffè, bevande e merendine nel reparto di Pediatria del Fatebenefratelli e all’Istituto Ortopedico Gaetano Pini in piazza Cardinal Ferrari. Il timori dei degenti, e soprattutto dei genitori dei bambini ricoverati, genitori dei più piccoli, era di ritrovarsi davanti “l’Arsenio Lupin degli ospedali” che, come testimoniano i filmati delle esaminati dagli investigatori, si aggirava con uno zainetto, poi sequestrato, con dentro non solo un piede di porco ma anche altri “attrezzi del mestiere” come cacciaviti e un piccone.

SOLDI PER LA DROGA
E’ il 26 agosto quando le telecamere del Fatebenefratelli lo immortalano in piena azione: prima forza la porta antipanico del reparto di Pediatria, poi utilizza l’arnese da scasso per tirar fuori la cassetta delle monetine da un distributore di snack e bevande calde. Il bottino è modesto, poche decine di euro in monetine, sufficienti però ad acquistare qualche dose di eroina low cost al boschetto di Rogoredo. Il colpo si ripete il 10 settembre, nello stesso atrio dell’istituto clinico, dopo aver scavalcato il muro di cinta eludendo la sorveglianza dei vigilantes. Eugeniu Olanu, 34 anni, si era specializzato nei blitz in ospedale: formalmente abita con la famiglia in provincia di Piacenza, di fatto vive a Milano e frequenta la piazza di spaccio di via Sant’Arialdo, dove si rifornisce di droga. I poliziotti dell’Ufficio prevenzione generale della Questura, coordinati dalla dirigente Maria Josè Falcicchia, l’hanno ammanettato qualche giorno fa, proprio mentre stava per entrare in azione per la terza volta all’ortopedico Pini in piazza Cardinal Ferrari.

«VOGLIO CAMBIARE VITA»
La segnalazione di una persona sospetta ha fatto immediatamente scattare l’allarme in questura ed è bastato poco per collegare Olan agli altri colpi, anche perché gli agenti avevano già associato le sue generalità al volto ripreso dagli occhi elettronici andando a spulciare uno per uno i profili dei fotosegnalati del 2018 originari dell’Est Europa.
Il moldavo ha confessato, riferendo che il denaro gli serviva per acquistare stupefacenti e vivacchiare. Per lui il pm Giovanni Tarzia ha chiesto la convalida del fermo e il carcere. Istanza accolta dal gip davanti al quale l’uomo, con precedenti per furto, ricettazione, porto d’armi e danneggiamento e tra i tossicodipendenti che frequentano il “boschetto di Rogored”, durante l’interrogatorio di garanzia ha ammesso tutto, giurando però di voler «cambiare vita».

 
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