Il 12 aprile scorso, Papa Francesco, chiamando con il loro nome i genocidi di un secolo fa, e le persecuzioni e gli stermini di oggi, ha riportato tutto questo all’attenzione di un mondo che appare fin troppo distratto. Le ferite aperte sono tante. Iraq, Siria, Pakistan, Arabia Saudita, Egitto, Libia, Mali, Nigeria, Centrafrica, Somalia, Cina.
In Nigeria è stato ricordato, recentemente, non solo l’anniversario della morte degli studenti cristiani in Kenya, ma anche l’anniversario del rapimento, avvenuto un anno fa, da parte dei terroristi di Boko Haram, delle 219 studentesse (in realtà 276, ma 57 riuscirono a fuggire) di Chibok. Hanno aderito all’iniziativa l’Azione Cattolica, Comunione e Liberazione, Rinnovamento dello Spirito, Aiuto alla Chiesa che soffre, Unitalsi, Comunità di Sant’Egidio.
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