Borghi (Lega): «Uscire da Ue se tossica». Ma Salvini lo corregge: «Vogliamo solo migliorarla»

Borghi (Lega): «Uscire da Ue se tossica». Ma Salvini lo corregge: «Vogliamo solo migliorarla»
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Venerdì 15 Febbraio 2019, 19:45
«Non abbiamo alcuna intenzione di uscire dall'Europa, vogliamo cambiarla, migliorarla ma non abbandonarla»: così il vicepremier Matteo Salvini mette fine ad una nuova polemica innescata dalle parole del responsabile economico della Lega, Claudio Borghi, che ad un dibattito della Cisl aveva definito il progetto della Ue «fallimentare e tossico per l'Italia», affermando che se dopo le elezioni europee la situazione non cambiasse, «io dirò andiamone fuori».

Dopo i commenti lo spread è salito a 280 punti base, guadagnando oltre cinque centesimi in poche decine di minuti, per poi riscendere e chiudere a 269. Le parole di Borghi hanno scatenato le reazioni preoccupate dei partiti, M5S incluso, nonché quella del presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani che ha subito chiesto al Governo di chiarire la sua posizione perché «troppe ambiguità e dichiarazioni sconsiderate provocano solo danni all'Italia e agli italiani». «Penso che questa opportunità sia l'ultima. Se a seguito di queste elezioni ci saranno i soliti 'mandarinì guidati dalla Germania a guidare le politiche economiche, sociali e migratorie, a uso e consumo della Germania e a nostro danno, io dirò di uscirne. O riusciamo a cambiarla o dovremo uscirne», ha detto il presidente della Commissione Bilancio alla Camera. Attaccando un'architettura europea che ha applicato regole uguali per tutti senza tener conto delle differenze nazionali. «In questo bell'ambiente - ha aggiunto - che dovrebbe essere di solidarietà e fraternità abbiamo uno Stato che è in vantaggio rispetto a noi, che ha meno disoccupazione, che è più ricco, che fa politiche espansionistiche e mercantiliste, che si finanzia a un tasso del 3 percento inferiore a noi. Che cosa dobbiamo fare, facciamo la gara contro Bolt con le gambe annodate?», ha detto. Borghi ha auspicato di «poter essere tra quelli che guidano il cambiamento» per fare diventare la Ue un «ambiente non tossico», ad esempio «abolendo il pareggio di bilancio in costituzione e sostituendolo con 'disoccupazione zerò e facendolo diventare un obiettivo dell'Europa».

Il Movimento 5 Stelle 'richiamà il leghista: «Non abbiamo alcuna intenzione di uscire dalla Ue, per questa ragione sarebbe meglio evitare dichiarazioni che possano mettere a rischio la fiducia degli investitori e di conseguenza la nostra economia», ha detto in una nota il capogruppo M5S alla Camera, Francesco D'Uva.
Intanto sale la tensione anche sul fronte Tav. Dopo l'incontro tra i tecnici del governo e quelli della Commissione per illustrare i risultati dell'analisi costi-benefici, Bruxelles non solo non ha cambiato idea sull'importanza strategica della Torino-Lione, ma ha invitato Roma a chiarire le sue intenzioni, in primis con la Francia, ricordando che più il tempo passa e più cresce il rischio non solo di perdere fondi ma di dover restituire anche quelli già incassati. La linea ad alta velocità tra la Valsusa e la Savoia resta infatti, ha sottolineato il portavoce della commissaria ai trasporti Violeta Bulc, «un progetto importante per l'Italia, la Francia e l'Ue». Ma dal ministero guidato da Danilo Toninelli si smorzano i toni. «Con la Commissione Ue - spiegano al Mit - è in corso una fattiva interlocuzione che ha come scopo quello di utilizzare al meglio i fondi europei per le infrastrutture. Il lavoro che si sta facendo al Mit e la analisi costi benefici sul progetto del Tav Torino-Lione servono a tutti, Ue compresa, per comprendere come impiegare al meglio i soldi dei contribuenti italiani, francesi ed europei».
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