Nardella convoca a Firenze i sindaci europei, le associazioni La Pira: «Inviti anche i sindaci russi»

Nardella convoca a Firenze i sindaci europei, le associazioni La Pira: «Inviti anche i sindaci russi»
di Franca Giansoldati
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Mercoledì 9 Marzo 2022, 16:14 - Ultimo aggiornamento: 11 Marzo, 23:30

Mentre il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha convocato per sabato una manifestazione europea contro la guerra, invitando i sindaci delle maggiori città europee (hanno già aderito Varsavia, Helsinki, Stoccolma e sarà presente anche l'ambasciatore dell'Ucraina in Italia), le fondazioni che si ispirano a Giorgio La Pira, all'unisono, gli mandano a dire di rilanciare davvero le «diplomazie delle città» invitando anche «le principali città russe che si trovano in questa 'zona di sicurezza' o sono ad essa adiacenti a proclamare la loro volontà di pace». Un invito ("le città non vogliono morire'' secondo l'espressione lapiriana) contenuto in una lettera aperta rivolta a Nardella in qualità di presidente di Eurocities. 

Le associazioni lapiriane si dicono «fermamente contrarie alla decisione concernente l'invio in Ucraina di materiale bellico» perché i «problemi non si risolvono con la guerra; la guerra è sempre il fallimento della politica!».

Come «sostenne La Pira nel caso del conflitto vietnamita», occorre con «forza operare perché si giunga quanto prima a una totale cessazione delle ostilità», aprendo la strada «ad una Conferenza internazionale per affrontare la globalità dei problemi».

I firmatari ribadiscono la necessità in Europa di riprendere il processo iniziato con la Conferenza di Helsinki del 1973 e che purtroppo si è interrotto. In questa fase, sottolineano, è opportuno che gli stati di confine tra i due "blocchi" mantengano una posizione di neutralità «costituendo così una 'zona di sicurezza'». 

Nel frattempo a Firenze la macchina organizzativa delle città europee lanciata dal sindaco in sostegno dell'Ucraina va avanti. Le ultime adesioni che sono arrivate a Nardella sono quelle di Varsavia e Stoccolma e domani ci sarà un incontro con l'assemblea dei sindaci polacchi, che peraltro, ha affermato, «sono preoccupatissimi e molto allarmati per questa ondata impressionante di rifugiati in arrivo dall'Ucraina. A loro chiederò un'adesione compatta di tutte le città». 

La lettera aperta delle associazioni lapiriane ha fatto riferimento al viaggio che Giorgio La Pira, in sindaco santo, intraprese nel 1959 per Mosca, arrivando fino al Cremlino, dove riuscì a parlare al Soviet Supremo, aprendo inediti canali di dialogo. Era il primo uomo occidentale che metteva piede nel Politburo dai tempi della Rivoluzione d'Ottobre. Cosa inimmaginabile ai tempi della Cortina di Ferro; quel viaggio impressionante e simbolico era maturato dopo un convegno di sindaci delle capitali europee (tenutosi a Firenze nel 1955) e destinato ad avere una eco enorme.

Il sindaco di Firenze arrivò a Mosca da Fatima, con una valigia piena di santini della Madonna. Volle prima rendere omaggio a San Sergio e ad altre figure care all'ortodossia bizantina. Seppe conquistarsi uno spazio per il dialogo con tutti e con Krushov ebbe inizio un incredibile carteggio. «Mi ha sospinto a scrivere l'amore per la pace, la speranza in una epoca nuova per le nazioni, e la dolce profezia della Madonna che vide a Fatima spuntare sull'orizzonte della Russia e del mondo una alba di pace vera e di vera libertà e fraternità tra tutti i popoli» si legge in una delle lettere.

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