Da bambina, Valeria Marini, durante le colonie estive, passava tutto il tempo in Chiesa a pregare. «La mia fede in Dio - confessa al settimanale Di Più - è profonda, profondissima. E ha radici lontane». Non dalla sua famiglia. «I miei genitori credevano, ma non hanno mai avuto la fede che ho io. Ricordo che da piccola mi lasciavano vivere senza obblighi la spiritualità. Io l’ho coltivata in maniera naturale».
Quando pregava da bambina a Dio chiedeva una sola cosa: «Di fare rimettere insieme i miei genitori, che si erano appena separati.
Anche da più grande «la fede mi ha aiutato ad affrontare i momenti difficili della mia vita». Qualche esempio? Ai tempi della sua relazione con Vittorio Cecchi Gori. «La nostra è stata una bella storia d’amore, complicata però dagli eventi che hanno coinvolto Vittorio. (...) Mi sono trovata, insomma, ad affrontare cose più grandi di me. L’ho fatto con coraggio, a testa alta, l’ho aiutato e ne sono orgogliosa. E quando sentivo di non farcela, rivolgevo il cuore al Signore e gli chiedevo di darmi la forza, di non farmi sbagliare, lo supplicavo di farmi sopportare quella prova e di supportare il mio uomo. Anche adesso, comunque, chiedo a Dio di darmi la forza e di non farmi sbagliare».
L'ex prima donna del Bagaglino racconta anche - al settimanale diretto da Osvaldo Orlandini - che tutti i giorni recita la sua preghiera quotidiana: «Il Padre Nostro, l’Ave Maria e il Gloria al Padre». E tutte le va alla Santa Messa. «Mi confesso e faccio la Comunione. È necessario per la mia anima prendere l’ostia consacrata». E «non c’è domenica che non senta anche l’Angelus del Papa dalla Città del Vaticano». Ha conosciuto papa Francesco e ora si augura che «papa Leone XIV seguirà il percorso tracciato da un grande come papa Francesco».
Dalla delusione con Giovanni Cottone («Il mio è stato un matrimonio lampo, tanto che, dopo quattro mesi, ho ottenuto l’annullamento dalla Sacra Rota»), Valeria ha imparato che «dalle ceneri si ricostruisce. Si deve ricostruire. Credo nell’amore, credo nella famiglia, e sarebbe una bellissima cosa risposarmi davanti a Dio: è un mio grande desiderio».
Ma c'è stato un periodo della sua vita in cui avrebbe voluto farsi suora. «In un momento di dif!coltà, tanti anni fa, mi sono detta: “Ora prendo i voti e mi chiudo in convento”. Ne parlai con un sacerdote. Ma poi ho capito che non puoi fuggire dai problemi, non sarebbe giusto. La scelta migliore è pregare, aiutare gli altri ed essere un bravo cattolico praticante. Sto cercando di convincere anche mia madre a diventarlo. Lei crede, ma non pratica. Arriverà il giorno in cui ci riuscirò a farla andare a messa la domenica».