Patrizia Mirigliani è cresciuta a pane e bellezza. Da sempre. Merito di suo padre Enzo che nel 2003 gli ha lasciato il difficile compito di far vivere Miss Italia. E a distanza di anni, con fatica e non qualche difficoltà può dire di esserdi riuscita.
Un premio unico nella sua storia, con ascolti ancora più alti del Festival di Sanremo di Carlo Conti. E con ospiti internazionali unici. Da Mastroianni a Sylvester Stallone, da Giancarlo Giannini a Bruce Willis fino a Catherine Deneuve e Alain Delon. Ma anche nel 1947. Altri tempi. «Vero - ammette al Corriere della Sera - Di Delon ricordo che arrivò in elicottero, secondo lui in sordina, ma la voce si era già sparsa e trovò la calca ad aspettarlo. Chiese di cenare in un tavolo di sole donne e io, che ai tempi lavoravo dietro le quinte e mi occupavo della logistica, fui costretta da mio padre ad andarci. Finì in mezzo a donne come Alba Parietti, Pamela Prati, Maria Teresa Ruta, volevo sparire, ma Delon invece mi chiese di sedermi vicino a lui: ero pur sempre la figlia del patron...».
Una volta arrivò anche Andy Garcia: «È un uomo che quando ti guarda ti vede.
La sua prima reginetta è stata Francesca Chillemi. Ma a Sanremo, racconta ancora al Corsera, le ha fatto un piacevole effetto vedere Miriam Leone sul palco del teatro Ariston. «Beh, è stato un super spot per Miss Italia. Carlo aveva presentato il concorso l’anno in cui lo aveva vinto Miriam, nel 2008. Lei ha fatto molta strada: è diventata una stella del cinema e da poco anche mamma. Ha classe e bellezza». Qualche tempo fa la definì un'ingrata. Oggi corregge il tiro ma chiarisce che: «Mi è spiaciuto che non abbia mai accolto i nostri inviti a tornare a trovarci. Lo ha fatto perfino Sophia Loren, due volte, e ho detto tutto...».
Il docu-film di Netflix sul declino del premio non le è piaciuto. Per niente. «Sono stati impietosi - ha raccontato ancora al quotidiano di via Solferino - Quando l’ho visto non ci ho dormito la notte. Ma non voglio fare come mio padre, che ricevette un Tapiro perché si era opposto alla fiction di Dino Risi sul concorso».
Un documentario ingeneroso anche nei confronti di suo figlio, fa notare la collega Elvira Serra a Patrizia Mirigliani «Quelle scene sono state girate tre anni fa e Nicola è molto maturato: oggi ha 36 anni, è un uomo.Resta il fatto che esce da venti anni di tossicodipendenza, sono cose che lasciano il segno. Semmai mi ha seccato che abbiano tagliato la parte relativa al padre. Perché un padre c’è».
Un figlio che è riuscot a dare anche della fallita alla propria madre: «Da quando è morto mio padre, nel 2011, questa sensazione di fallimento aleggia sopra di me. Ma nelle parole di mio figlio ho letto solo la sua rabbia verso se stesso. In quei momenti, ormai lontani, voleva punirmi nel punto in cui era sicuro di farmi più male. Ma lo abbiamo superato. Anzi, quando gliel’ho chiesto di nuovo, mi ha detto: “Mamma, tu non sei fallita per niente, tu mi hai salvato”».
Ma grazie al discusso docu-film «su Miss Italia si sono riaccese le luci, in un certo senso, anche se non avrei voluto così. E, grazie a una piattaforma giovanile e moderna come Netflix, lo vedranno in tutto il mondo».
La domanda è sempre la stessa. È sempre attuale. Che cosa serve per non far morire Miss Italia? Semplice: «Deve ritornare in tv, ha bisogno di un palcoscenico televisivo. Dunque, per salvarla, ci vuole una rete che la faccia tornare al grande pubblico». L’ultima Miss eletta in diretta Rai è stata Giusy Buscemi. Poi ci sono stati gli 80 anni del Concorso di bellezza. «Sì, è vero, ma ormai era chiaro che non ci volevano più. La decisione, nel 2013, fu presa da Giancarlo Leone, ai tempi direttore di Rete. Poi, ovviamente, Anna Maria Tarantola e Laura Boldrini con le loro dichiarazioni pubbliche contro il concorso contribuirono ad allontanarci dalla Rai». Sembrava Miss Italia potesse tornare nel 2023 poi qualcosa non andò: «Negli anni - racconta ancora la patron al Corriere della Sera - ho avuto tre donne contro: Anna Maria Tarantola, Laura Boldrini e Marinella Soldi. Senza che provassero nemmeno a capire cosa era Miss Italia e chi raccontava. Perfino Andreotti e Romano Prodi, in passato, si erano congratulati con mio padre».
Se fosse stato un uomo Patrizia è sicura che avrebbe avuto meno problemi. «Il marchio Miss Italia ha fatto gola ad alcuni, che però non sono riusciti a impossessarsene. Forse pensavano che fossi una più fragile. Beh, sbagliavano».