Carla Bruni, possibile rinvio a giudizio per l'inchiesta su Sarkozy: tra le accuse falsa testimonianza e associazione a delinquere

La modella, già interrogata due volte dagli investigatori dell'Ufficio centrale per la lotta contro la corruzione e i reati finanziari e fiscali, potrebbe uscire incriminata o come testimone assistito dall'indagine sulla ritrattazione nel 2020 di Ziad Takieddine

Carla Bruni, possibile rinvio a giudizio per l'inchiesta su Sarkozy: tra le accuse falsificazione di testimonianze e associazione a delinquere
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sabato 29 giugno 2024, 14:33 - Ultimo aggiornamento: 16:45

Guai in vista per Carla Bruni. Secondo una fonte citata dall'Afp, la modella e cantante potrebbe rischiare di essere accusata di reati connessi alla falsificazione di testimonianze, associazione a delinquere finalizzata alla preparazione di un processo fraudolento e corruzione del personale giudiziario. Il tutto, nell'ambito dell'indagine sulla ritrattazione nel 2020 di Ziad Takieddine, l'intermediario che aveva accusato il marito (ed ex presidente francese) Nicolas Sarkozy di aver finanziato con fondi libici la sua campagna presidenziale del 2007.

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La vicenda

L'ex Premiere dame, Carla Bruni-Sarkozy rischia seri guai giudiziari: la top model italiana, naturalizzata francese, è stata convocata dai giudici per la possibile apertura di un fascicolo a suo carico nell'ambito delle indagini sulla ritrattazione nel 2020 della testimonianza accusatoria nei confronti di Nicolas Sarkozy da parte dell'intermediario Ziad Takieddine.

Si tratta di un troncone dell'inchiesta più generale scaturita dal presunto finanziamento della campagna presidenziale del 2007, vinta da Sarkozy, con fondi libici. Fonti vicine agli inquirenti hanno riferito che la ex top model e cantante torinese rischia di vedersi addebitati reati come la complicità nell'aver influenzato un testimone o associazione per delinquere mirante alla corruzione di giudici libanesi. Durante la convocazione di cui non è nota la data, potrebbe essere messa sotto inchiesta con lo statuto a lei più favorevole, cioè quello di «testimone informato dei fatti».

I precedenti interrogatori

Lo scorso 2 maggio, Carla Bruni era già stata interrogata per tre ore dagli inquirenti, ai quali aveva cercato di spiegare quali fossero i suoi rapporti con un personaggio chiave della vicenda, Michèle Marchand, detta «Mimi», figura di spicco del giornalismo «people» in Francia, sospettata di aver orchestrato la retromarcia del testimone, l'intermediario e uomo d'affari Ziad Takieddine. Nel 2020, Takieddine, ritenuto da Sarkozy il suo principale accusatore, all'improvviso scagionò - temporaneamente - l'ex presidente, contraddicendo le sue stesse precedenti accuse. Gli inquirenti sospettano da tempo diverse persone vicine a Sarkò - familiari, collaboratori, fedelissimi - di aver organizzato la ritrattazione per minare, nel seguito delle indagini, la credibilità dello stesso Zakieddine, che dopo poche settimane tornò sui suoi passi negando la ritrattazione. 

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